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HITLER CONTRO PICASSSO, L’ARTE AI TEMPI DELL’OCCUPAZIONE

Please note mandatory byline © 2015 Estate of Pablo Picasso / ARN Les femmes d'Alger (Version "O") by Pablo Picasso. See SWNS story SWPICASSO; A Picasso masterpiece has become the most expensive painting ever sold at auction when it goes under the hammer with a $179,365,000 sale price. ‘Les femmes d’Alger’ is a “majestic, vibrantly-hued painting” which was inspired by the 19th century French master Eugene Delacroix. The Women of Algiers in their Apartment was a famous 1834 painting by Delacroix which is currently located in the Louvre, Paris. Picasso created 15 variations of it between 1954 and 1955 - with this piece the final, and most highly finished version.

1937: Il nazismo conosce la sua fase di massimo splendore. Hitler punta a diventare padrone dell’Europa, la Germania una nazione invincibile e il nazionalsocialismo l’ideale di tutti. Tra gli altri obiettivi del fuhrer, uno in particolare stentiamo a ricordare: la creazione del così detto Louvre nazista, da inaugurare al più presto nell’austriaca Lienz. A oltre ottant’anni di distanza, il cinema torna a occuparsi di questo tema, parlando della razzia nelle case dei collezionisti ebrei e nei prestigiosi musei di territori occupati. L’esercito tedesco ha sequestrato oltre 16.000 quadri nella sola Germania ed altri 5 milioni nel resto d’Europa.
Dopo un film come Francofonia, in cui Alexander Sokurov ci raccontava quella che sarebbe stata la triste sorte di uno fra i più importanti musei al mondo, il Louvre, anche Claudio Poli presenta Hitler contro Picasso e gli altri, per descrivere una delle pagine più oscure vissute dalla storia dell’arte. I nazisti tentarono di emarginare tanti artisti, denigrandoli e annullandoli. Primo tra i nomi nell'”indice dei pittori proibiti”, Pablo Picasso, colpevole di aver stravolto l’arte con il manifesto cubista. Ma anche altri grandi artisti come Matisse, Chagall, Monet, Klee e Kokoschka. Il film ci mostra le esposizioni organizzate in diversi luoghi d’Europa, come la 21 rue La Boètie, nata proprio dalla volontà di esporre parte del prezioso patrimonio sfuggito fortunatamente alla barbarie nazista con opere di Picasso e Matisse. Nel 1937 i nazisti definirono invece la loro arte “degenerata” e gli stessi artisti “incompetenti e ciarlatani”, “un insulto agli eroi tedeschi della grande guerra” e “decadenza sfruttata tra scopi letterali e commerciali”. La derisione venne attuata con  una esposizione pubblica portata in tour per 12 città di Austria e Germania quale esempio di arte condannata rispetto alla “pura arte ariana”. Tra i numerosi interventi nel film segnaliamo quelli di Simon Goodman, Edgar Feuchtwanger e Tom Seeldorf, l’uomo grazie al quale sono state recuperate numerose opere.
L’opera diretta da Claudio Poli su soggetto di Didi Gnocchi sarà al cinema solo il 13 e il 14 marzo per riscoprire rari materiali d’archivio sui tesori che i nazisti non hanno apprezzato, ma anche per ricordare una triste verità con cui purtroppo siamo costretti a fare i conti. Così scriveva Pablo Picasso. “Com’è possibile essere indifferenti agli altri uomini? La pittura non è fatta per decorare appartamenti. È uno strumento di guerra offensivo e difensivo contro il nemico”.

Eugenio Bonardi