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inTernet, ossia inFernet

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Remo-Girone-150x150La nostra vita di tutti i i giorni è ormai dominata dai social network, dal web, da Internet: tutte risorse affascinanti, utili, che hanno cambiato in breve tempo il nostro modo di vivere e, persino, di ragionare.

Ed il breve tempo a cui accennavo sono gli ultimi trenta anni, dal 1976, anno in cui ufficialmente Internet ha iniziato ad entrare nelle nostre case, in poi, fino ai giorni nostri e durante i quali la umana  egoistica natura ha fatto si che siamo riusciti a trasformare una invenzione utile in un fatto dannoso, una invenzione che si è inserita nelle nostre vite presentandosi come risorsa affascinante del cui utilizzo abbiamo abusato e continuiamo ad abusare.

 

E’ questo il leit motiv di questo affascinante film che Giuseppe Ferlito, su soggetto di Roberto Farnesi e Marcello Iappelli, ha magistralmente diretto per descrivere proprio l’aspetto negativo di una risorsa che il violento incedere del progresso ci ha messo a disposizione e lo fa esplicitando la violenza con la quale cinque storie parallele si intersecano tra di loro, proprio come spesso accade con il meccanismo della cosi detta “ rete “, cinque storie che iniziano con quella di un bravo prete, moderno e dedito al sostegno dei bambini immigrati ( che verrà accusato di pedofilia ), di un famoso attore televisivo, Claudio ( un bravo Roberto Farnesi ), che apparentemente cura il sociale ma che poi si rivelerà come e peggio di tanti altri, quella di un ragazzo intelligente, Sandro ( Leonardo Borgognoni ) un mago di Internet che per aderire ad un gruppo e sentirsi più importante si fa passare per gay e soddisfa le peggiori esigenze degli altri componenti di quel gruppo aiutandoli, con l’uso improprio di Internet, a prelevare dai conti correnti dei genitori, quella di un padre di famiglia, Giorgio ( Ricky Tognazzi ) dedito al gioco di azzardo on line e, da ultimo, quella di tre ragazze minorenni che per facile guadagno si prostituiscono e filmano i loro clienti per poi ricattarli.

Luca Seta
Luca Seta

Un film che solleva grandi problematiche a carattere sociale e che inquadra l’uso distorto dei mezzi di comunicazione moderni, non solo di Internet, ma anche di quei telefonini con i quali il gruppo di bulli al quale aderisce Sandro ( il bravo con Internet ) che tutto filmano e riprendono per poi riversarlo in rete a diffamare e deridere chiunque.

Un film che per la sua crudezza è tremendamente reale e che tutti dovremmo vedere per capire fino a quale punto può arrivare l’umana sconsideratezza e che evidenzia il bullismo come grande piaga dei nostri tempi, che getta un lampo di luce nel mondo della cattiveria giovanile apparentemente senza limiti ed in grado anche di uccidere, di distorcere comunque la coscienza: eventi terribili vengono descritti con grande capacità di rendicontazione e che sono in grado di evidenziare le piaghe più purulente di questa epoca  apparentemente felice  ma in  fondo  tanto labile e senza  anima, al punto che  il prete, Don Luciano

( un grande Remo Girone ) a corollario di una brutta vicenda che lo vede coinvolto ad opera del gruppo di bulli, pronuncia una frase che induce a riflettere: la nostra epoca, grazie alla rete, corre talmente veloce che la nostra anima ormai non è più in grado di stargli alla pari; fermiamoci ed aspettiamo che l’anima si ricongiunga al corpo, come quella di un bambino in fin di vita, nipote del ragazzo bravo con Internet che proprio grazie a lui riesce a salvarsi con un trapianto di midollo trovato proprio grazie alla rete.

Tutte le attuali problematiche attuali, dicevamo, vengono affrontate evidenziando personalità vulnerabili, fragili atteggiamenti psicologici, la solitudine, per descrivere una realtà parallela e per evidenziare una facile strada che purtroppo stiamo ritenendo la migliore: un film che genitori e figli dovrebbero tutti vedere, particolarmente perché è in grado di lanciare un segnale di speranza evidenziando anche qualche aspetto positivo dell’uso dei social network e della coscienza sopravvissuta nell’anima del bravo “ smanettatore “ di Internet che conscio dei danni che ha provocato, alla fine si pente.

Per tutte queste sue caratteristiche il film è stato premiato alla 72esima edizione della Mostra del Cinema a Venezia con la seguente motivazione “…per aver affrontato con incisività e rispetto i temi più attuali e scottanti legati al mondo delle rete, coniugando in modo armonico gli aspetti sociali e l’attenzione per l’ambiente………..” .

Uscita in sala prevista per il prossimo 28 aprile.