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La storia del giudice Giovanni Falcone e il suo “metodo” questa sera in “Follow the money” su Sky

Giovanni Falcone
Giovanni Falcone

La storia di un uomo, il giudice Giovanni Falcone, che con le sue idee ha rivoluzionato la lotta alla mafia. Ideatore di un vero e proprio “metodo”, che per la prima volta ha considerato Cosa nostra  come un fenomeno globale, da indagare in modo organizzato e con particolare attenzione ai flussi di denaro. Parte da qui il documentario “Follow the money – Giuseppe Ayala racconta il Metodo Falcone”, in onda su Sky TG24 HD il 22 maggio 2018 alle 21.30 e disponibile su Sky On Demand.

Prodotto da Darallouche Film, da un’idea di Giuseppe Ayala, Claudio Corbino e Stefano Pistolini e per la regia di Stefano Pistolini e Massimo Salvucci, il documentario racconta un periodo epocale della nostra storia, che va dagli inizi degli anni Ottanta fino alle stragi di Capaci e Via D’Amelio,  attraverso la viva voce di uno dei protagonisti assoluti di quel momento: Giuseppe Ayala, il magistrato che affiancò Giovanni Falcone e gli altri del pool nelle principali inchieste, dalla Pizza Connection all’istituzione del Maxi Processo, nel quale svolse i compiti di Pubblico Ministero, approdando a una formidabile serie di condanne dei vertici mafiosi.

Ma cos’era davvero il “Metodo Falcone”, che condusse a questi straordinari risultati? Una strategia nuova e originale per intercettare e contrastare le attività mafiose, basata su una visione analitica e modernamente finanziaria dell’avversario da stanare e inchiodare: Follow the Money, segui i flussi finanziari. E’ il cuore del racconto di Ayala a cui si affiancano le testimonianze di altre figure determinanti: Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta, che completavano con Falcone e Borsellino il Pool Antimafia, Maria Falcone, il generale Ignazio Gibilaro che da giovane finanziere mise il suo know how al servizio del pool, Carla Del Ponte, la magistrata svizzera che contribuì a scovare i segreti bancari della Mafia, Mario Lombardo, giudice popolare al Maxiprocesso, Giovanni Paparcuri, l’agente miracolosamente scampato alla strage Chinnici, che divenne l’esperto informatico del Pool.