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“Nessuno Escluso” di Patrizia Spagnoli: la questione femminile è un problema di tutti

Nessuno Escluso di Patrizia Spagnoli immagine dal web)
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“Nessuno Escluso” di Patrizia Spagnoli: la questione femminili è un problema di tutti. “Nessuno Escluso” è lo spettacolo ideato da Patrizia Spagnoli che si terrà il 25 novembre, proprio nella Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, presso il Teatro Casa Reclusione di Orvieto, con la partecipazione di Iris Basilicata, Flaminia Lera, Alessia Materazzetti, Rossella Pazienza, Blas Roca Rey e Maurizio Sparano.

“Nessuno Escluso” è un salto nel mondo delle donne. Su come vivono la vita, l’amore e anche la violenza di cui spesso sono oggetto. Un invito a riflettere, a non rimanere indifferenti e intervenire di fronte al loro diritto di essere persone e non oggetti.
Una comunità solidale si crea sulla base della partecipazione. Da molti anni si pensa che il problema della devianza debba essere risolto facendo lievitare la coscienza collettiva non soltanto nei confronti di chi commette un reato o di chi lo subisce, ma verso una “dimensione partecipata” della comunità. E’ questo il senso dello spettacolo. Non ricalca lo schema classico dello “spettacolo di denuncia” ma insegue l’obiettivo di alimentare una presa di coscienza delle persone sul fatto che “la questione femminile” è un problema di tutti, non solo delle donne.
Le scene trattano con leggerezza temi forti come lo stupro, la violenza e l’indifferenza di chi assiste e decide di non intervenire Siamo convinti che le persone possano cambiare superando la “astensione” dalla vita e alimentando dentro di sé il “piacere della contaminazione”.
Le donne dagli inizi degli anni 70 sono vissute “come fenomeno antagonista dell’universo maschile”. Si tratta di stereotipi difficili da modificare, perché le donne che lavorano, le donne che possono divorziare, le donne che possono abortire, le donne che possono vivere con tranquillità la propria omosessualità, rappresentano una rivoluzione culturale epocale. E, quindi, difficile da essere introiettata in soli quattro decenni.
Ma la via è questa. Superando gli sterili atteggiamenti compassionevoli, ma rivendicando il diritto di esistere. In una sola ottica: quella della comunità solidale, di una comunità in cui tutti siamo disponibili verso gli altri, ad affrontarne i problemi e a tentare una conciliazione mediatrice tra il conflitto e l’identità. Questo deve valere per tutti: ” Nessuno Escluso”