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“Uccisa in attesa di Giudizio”: denunciare non basta, serve un “codice rosso”, la proposta di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno

Ambra Angiolini Alessio Boni "uccisa in attesa di giudizio" 2017
Ambra Angiolini Alessio Boni “uccisa in attesa di giudizio” 2017

“Uccisa in attesa di Giudizio”: denunciare non basta, serve un “codice rosso”, la proposta di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno. L’impegno di Michelle Huniker contro la violenza sulle donne continua con l’impegno della Fondazione Doppia Difesa. Nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, insieme all’avvocato Giulia Bngiorno ha presentato il cortometraggio “Uccisa in attesa di giudizio”. Il cortometraggio racconta, nello spazio di pochi minuti, ciò che accade a molte donne che, pur avendo denunciato la violenza del proprio compagno, muoiono in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Un passo in avanti nella lotta alla violenza di genere, come ha spiegato l’avvocato Bongiorno: “occorre che si preveda un codice rosso, simile a quello adottati dagli ospedali, una priorità per le denunce di violenza, necessaria ad evitare che in attesa dei tempi della giustizia le donne muoiano, come accade alla protagonista del cortometraggio, Ambra Angiolini che, dopo i vari rinvii delle udienze, prova a rabbonire il suo ex, (a cui ha prestato il volto Alessio Boni), accettando di parlargli. Decisione fatale, per la protagonista così come per tante donne che hanno perso la vita, come testimoniano le cronache. A testimoniare quanto sia dannoso, letale, attendere i tempi della giustizia, hanno partecipato due donne simblo della lotta alla violenza sulle donne: la madre di Noemi Durini e Gessica Notaro. Due testimonianze davvero toccanti , non solo per la forza delle loro storie, ma per la voglia di aiutare chi nonostante le denunce si trova in grande difficoltà. La madre di Noemi ha più volte denunciato la violenza del fidanzatino e della sua famiglia ma nessuno ha agito, nemmeno quando è scompars per giorni. La signora Durini ha dovuto iniziare le indagini da sola, solo dopo la figlia è stata ritrovata, purtroppo ormai tardi. Anche per Gessica Notaro la giustizia non è stata in grado di proteggerla, ha avuto la sfortuna di abitare a soli 50 metri dal suo ex. Così, i provvedimenti restrittivi non sono serviti. Certo, l’ex è stato condannato a 18 anni, ma questa condanna non le farà ritrovare il suo bel viso. La notizia emersa dall’incontro, che aprirà una nuova scia di denunce è che la signora Durini porterà in giudizio lo Stato. E’ necessario che le forze dell’ordine che prendono in carico le denunce abbiano la capacità e la sensibilità di aiutare chi si rivolge a loro per atti di violenza. La proposta dell’inserimento di un “codice rosso” diventerà presto una proposta di legge.

“Uccisa in attesa di giudizio” di Andrea Costantini è prodotto da Camaleo/Rhino di Roberto Cipullo, Mario Pezzi e Alberto Salerno,  con protagonisti Ambra Angiolini e Alessio Boni, ispirato alla campagna lanciata da Doppia Difesa “ASPETTANDO SI RISCHIA LA VITA Mai più donne che muoiono in attesa di giustizia”.
“Il cortometraggio “Uccisa in attesa di giudizio” è stato realizzato in collaborazione con Mediaset. Un ringraziamento particolare va a Pier Silvio Berlusconi, Alessandro Salem (direttore generale contenuti), Giorgio Restelli e Andrea Giudici (direttore e vicedirettore Risorse Artistiche), Giampaolo Letta (A.D. Medusa Film) e Massimo Ciampa di Mediafriends.
Fondazione Doppia Difesa Onlus nasce nel 2007 con l’obiettivo di aiutare coloro che hanno subìto discriminazioni, violenze e abusi ma non hanno il coraggio, o le capacità, di intraprendere un percorso di denuncia. Si tratta perlopiù di donne, che vivono nel più totale isolamento ideologico e sociale, nel silenzio e nell’indifferenza generali, e che per questo troppo spesso non sono nemmeno consapevoli di essere vittime.