Kalispera! di Claudio Calì: a teatro si può ancora ridere di cuore
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KALISPERA ( DA PARTE DI CLAUDIO CALI’ ) NIENTE SARA’ PIU’ COME PRIMA ! Recensione di Andrea Gentili. Al teatro Tor di Nona di Roma, un teatro dalle antiche origini ( la prima versione risale all’anno 1670 ) e dalla altrettanto antica storia, un piccolo e simpatico ambiente nel quale è ubicata la sala detta “ di Pirandello “, un bravissimo Claudio Calì , esperto di gelotologia, disciplina che studia il fenomeno del ridere, nonchè leader di risata, ha messo in scena uno spettacolo dal titolo accattivante: Kalispera, che in greco suona come un nostro “ buona sera ! “, un modo assai originale di accogliere una quantità di spettatori che dalle performances di Vincenzo Comunale, Fabian Grutt, Daniele Parisi ed Alessandro Pinzari hanno potuto trarre la convinzione che a teatro, oggi, si può ancora ridere, di cuore.
In questo accattivante talk show quasi nulla è lasciato all’interpretazione a braccio, quasi nulla è trascurato, tutto concorre a realizzare una spumeggiante serata tra amici, con scenette e gags a volte addirittura esilaranti, sempre nei limiti della buona interpretazione, come se sulla scena vi fossero attori di maggior levatura e maggiormente noti; in effetti i quattro interpreti dei siparietti che si susseguono a ritmo incalzante durante il gradevole spettacolo non sono altro che attori ai quali dobbiamo soltanto augurare maggiori traguardi perché, così come sono, li meritano davvero, si guadagnano il mestiere entrando nelle menti e nei cuori degli spettatori facendo vivere loro quasi una favola incantata che li porta a definire lo spettacolo un caffè letterario ( come recita la locandina, senza caffè ), un evento a scatole cinesi: un pout pourri di comicità semiseria al limite dall’esilarante.
Pateticità, nervosismi repressi, storie con e senza senso imbastiscono questo lavoro insieme ad interventi di personaggi scelti tra quelli presenti in sala che salgono sulla scena ad integrare il lavoro dei quattro protagonisti che, da soli, già reggono bene la serata.
Ma perché il titolo scelto è proprio Kalispera? Perchè nell’anno 2010 andò in onda su una tv privata un programma dall’analogo titolo, un programma di Alfonso Signorini nella veste di presentatore, di un presentatore che nello spiegare il perché del nome dato al suo programma inserisce parole di speranza invitando gli spettatori a distrarsi dalle vicissitudini e dai fatti tristi del momento per respirare un’aria diversa che portasse con se un minimo di felicità, insomma un augurale buona sera nel senso vero di affettuosa speranza e di buon augurio.
Bravo Claudio Calì, di origini aostane ma di tradizioni nostrane, nella parte di spettatore – attore dentro e fuori la scena riesce a dirigere sapientemente le esibizioni dei suoi quattro collaboratori che, però, sembrano recitare su scene diverse tra di loro ma tra di loro tendenti ad un unico fine: quello di ispirare serenità allo spettatore, anche rinunciando per una volta ad informarsi sui fatti del giorno quasi sempre di segno negativo e di divertirsi in buona compagnia.
Una unica replica dello spettacolo, da non perdere, sempre al Teatro Tor di Nona, in Via degli Acquasparta, 16 a Roma, il 17 novembre p.v.
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