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Oujia di Stiles White: vittime o anime dannate? Recensione

Oujia di Stiles White: vittime o anime dannate? Recensione

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OUIJA  di Stiles White. Recensione di MK. Questo film tratta un tema sempre caro agli amanti del’ horror: quello del  rapporto tra vivi e morti,  lo stesso che molto più nobilmente è stato nell’ottocento una vera cultura esoterica al punto di generare un trattato scientifico e filosofico di un grande come Allan Kardec sullo spiritismo. Chiaramente non abbiamo nulla di tutto ciò, certo che un po’ riprende quei ricordi di infanzia che un po’ tutti abbiamo fatto giocando con il “bicchierino” su una tavola con delle lettere che ora scopriamo aveva un nome, ma un nome di gioco, il che è ancora più inquietane. Entrare in contatto con quel mondo è certamente pericoloso e il film Ouija ne è una prova, ma tutto dipende da ciò che si evoca, in quanto non esistono nell’aldilà solo anime dannate, ma anche spiriti di luce che ci indicano il cammino. Detto ciò si finisce per demonizzare una pratica che ha ispirato esoteristi di un secolo intero, non facendo che disinformazione storica. Ma un film di paura deve essere solo quello e non altro, quindi cerchiamo di vedere se il film merita la nostra attenzione. Il film si colloca dopo i più famosi prodotti dai stessi produttori di “Non aprire quella porta “ o “ Venerdi 13”  e segue quel filone, infatti è tutto girato in interni con le solite porte che sbattono e luci che si accendono, ma in questo caso, essendo i protagonisti soltanto giovani,  sembra proprio che si cerchi al massimo ci creare identificazione nel mondo giovanile, che è quasi il solo fruitore di queste pellicole. Per il resto il solito morto senza pace che infesta la casa che la giovane Debby và a risvegliare con l’aiuto della tavoletta stregata, una vittima, apparentemente, di una madre chiromante ma che poi si scopre essere la vera anima dannata. La storia non convince molto, soprattutto quando dopo aver tagliato i fili che le chiudevano la bocca, si risveglia diventa una specie di mummia assetata di vendetta, che un un po’ ricorda l’apertura della bocca che  facevano gli egizi con  le mummie, ma in questo caso la cosa è molto meno affascinante.

OUJA SARA’ NELLE SALE ITALIANE DALL’8 GENNAIO 2015

LA CLIP “IL CONTATTO”

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