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Maria Grazia Cucinotta: il mio segreto? Sono una donna…

Maria Grazia Cucinotta: il mio segreto? Sono una donna…

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Quando una donna come Maria Grazia Cucinotta raggiunge il successo planetario il motivo non è solo la bellezza, l’intelligenza o il fascino, lo raggiunge perché oltre alle doti elencate è una gran Donna.

Maria Grazia Cucinotta ci racconta dell’impegno e del successo nel mondo del cinema, ma lei più che parlare del lavoro o del cameo nel prossimo film di Maurizio Casagrande, ci dice della voglia di lavorare con giovani attori che vanno sostenuti, e soprattutto di come ancora oggi le donne siano discriminate professionalmente e di come vengono abusate e insultate. Da subito ci conquista con la grande energia e la grande umanità, che rivela in ogni ambito, e con la semplicità e la forza con cui parla dell’impegno in difesa delle donne, mettendosi al servizio degli altri anche attraverso la sua pagina Twitter, che cura personalmente.

Come riesci a conciliare il lavoro di produttrice, attrice, regista, mamma e donna…?

Hai detto la parola magica: siamo Donne! Ce la facciamo perché le donne sono capaci di tutto, l’importante è dar loro delle opportunità e soprattutto metterle nelle condizioni di fare. Secondo me non ci sono limiti uomo-donna, il limite sta nel rispetto di chi lavora.

CUCINOTTA MGIl rispetto è fondamentale ma spesso per le donne ottenerlo è più difficile che per gli uomini…

Non spesso, diciamolo: è sempre complicato! Nonostante sembra siano stati fatti passi da gigante, in realtà c’è stata un’involuzione dell’essere donna perché non c’è più rispetto per la donna che lavora e non c’è la tutela della maternità. Una donna che lavora e decide di avere un figlio è vista come una “Dracula” che succhia lo stipendio mentre se ne sta a casa. Se ci sono donne che se ne approfittano saranno l’1-2%, non sono la totalità. Le donne danno la vita e, se messe nelle condizioni giuste, tornano a lavorare anche il giorno dopo il parto, perché comunque hanno bisogno di tornare a vivere, dovrebbero essere in condizione di lavorare senza dover fare i salti mortali per conciliare tutto…

Il tuo impegno in difesa delle donne è sempre costante, l’ultima iniziativa in ordine di tempo è il libro fotografico presentato al Festival di Venezia “Come una Pin-up”, quali sono le altre iniziative?

“Come una Pin-up” è un libro fotografico fatto in modo giocoso il cui ricavato andrà interamente a Pangea, l’associazione che sostiene le donne vittime di violenza e alla Susan Comen che si occupa della ricerca e della cura dei tumori al seno. Per essere più vicina alle donne ho messo a disposizione la mia pagina Twitter, chi ha bisogno di un aiuto, ragazze, donne, mamme, può scrivermi anche in privato e poi io stessa le metto in contatto con Pangea. Di recente ho iniziato a collaborare con WE WORLD, un’associazione di Milano, che rappresenta una “via di fuga”, come la chiamano loro, da tutti i Pronto soccorso d’Italia, per dare l’opportunità alle donne di non dover tornare a casa dopo aver subito violenza.

Se posso chiedere una tua opinione personale, perché oggi la violenza sulle donne è così frequente?

Dall’inizio dell’anno sono già 90 le donne morte. La violenza sulle donne c’è sempre stata, la differenza e che oggi ci sono i media e i social network che sono un altro mezzo su cui poter insultare, diffamare e usare violenza verbale, anche se questo vale per le donne e per gli uomini. Come dico spesso, il mondo di internet è una specie di Purgatorio, sta a te decidere come usarlo, se per andare in Paradiso o all’inferno. La violenza sulle donne c’è, mancano le leggi che puniscano severamente questi reati, si tende ad essere superficiali a giustificare, si chiedono le “prove”. Ma di quali prove c’è bisogno, di vederle morte? Per cambiare le cose bisogna cominciare ad insegnare ai bambini sin dall’asilo a non usare violenza e a non avere pregiudizi. Il mio impegno adesso è quello di verificare cosa fanno le Associazioni dopo che è stata fatta una denuncia.

Sei sempre all’avanguardia nel tuo lavoro, sei stata la prima ad approdare in Cina per le coproduzioni di film, oggi finalmente si sono accorti in tanti che la Cina è una bella realtà per lo sviluppo del Cinema…

Mi sento sempre un po’ zingara, mi piace esplorare nuove possibilità. Ho prodotto il primo film in coproduzione con la Cina sette anni fa e oggi ci sono molti progetti in corso. La Cina è un paese meraviglioso, non è un paese facile, ma sta esplodendo nella sua voglia di fare e ha una forte meritocrazia. Se hai le capacità e dimostri di saper fare ti danno delle opportunità, si può dire che è la “nuova America”, anche se sono molto più simili a noi di quanto lo siano in America.

Ti conoscevano già per “Il Postino” , per “James Bond”…come ti hanno accolta?

Sì, mi conoscevano e mi accolgono a braccia aperte, un po’ perché amano tutto ciò che viene dall’estero e poi perché sono curiosi e hanno voglia di crescere e migliorarsi. Ma la crescita è reciproca, c’è proprio un dare e avere, uno scambio continuo che arricchisce tutti.

A breve inizieranno a Salerno le riprese del nuovo film di Maurizio Casagrande, “Babbo Natale non viene dal nord”, di cui sei produttrice e in cui avrai anche un piccolo cameo…

Sì, il film è una commedia sentimentale, una bellissima storia che, in chiave di commedia, racconta cose vere: il rapporto padre figlia, il rapporto con se stessi, la crisi…uno spaccato della realtà di oggi fatta in chiave comica ma anche “viva”. Il cameo è una piccola cosa, quando lavoro come produttrice non mi piace stare davanti alla macchina da presa.

A proposito di Natale…come trascorre il Natale Maria Grazia Cucinotta?

Dovendo seguire la promozione del film quest’anno non ci sono stati viaggi, abbiamo festeggiato il Natale a casa, cucinando per tutti i “coccodrilli”, quelli che prima mangiano e poi piangono (ride, ridiamo). A Natale tutto si può fare, se non si cade in tentazione non è Natale. Faccio ancora arrivare Babbo Natale e quando arriva è il delirio… è più emozionante per i grandi che per i bambini, siamo noi adulti a tormentarlo con le foto e a divertirci.

Per il cenone di Natale prepari piatti della tradizione? Per quante persone? Fai tutto da sola?

Quest’anno eravamo circa trenta persone. Preparo tutto a casa, mi diverto molto a preparare il pranzo di Natale, mi piace preparare dei piatti tipici siciliani, mantenere le tradizioni è il vero lusso della vita. La tradizione è non perdere l’abitudine del buon cibo e delle piccole cose che ti restano dentro. Passare questi giorni con le persone che ami, a giocare a tombola, a divertirsi sono le cose che ti portano indietro nel tempo e ti fanno riappropriare della tua vita continuando a trasmettere ai tuoi figli quello che è il senso della vita vera.

Tua figlia ha circa tredici anni, se potessi esprimere un desiderio cosa vorresti per lei?

La felicità! Se sei felice vuol dire che sei felice di tutto quello che hai intorno. Penso che la felicità sia uno stato mentale, quando tu sei felice va bene tutto. Non esiste una cosa che ti faccia felice, sei tu ad esserlo anche solo un pezzo di carta con scritto “ti amo” può farti felice. Anche vivere imparando a farsi scivolare le cose addosso aiuta molto. Il vero dramma è quando ti dicono che hai solo tre giorni di vita.

Rossella Smiraglia

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