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Vatileaks: alle Iene parla Chaouqui, il presunto “corvo”

Vatileaks: alle Iene parla Chaouqui, il presunto “corvo”

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le-ieneLe Iene Show, sempre attente alla cronaca, tornano questa settimana con un’inchiesta di Filippo Roma sul nuovo Vatileaks con foto inedite e un’intervista esclusiva a Francesca Immacolata Chaouqui, uno dei due presunti “corvi” in Vaticano. La donna parla per la prima volta davanti alle telecamere dopo l’arresto. Proprio il giorno prima della convocazione dei due giornalisti Gianligi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autori rispettivamente dei libri “Via Crucis” e “Avarizia”, due libri che hanno scosso l’opinione pubblica e anche le mura vaticane, per il loro contenuto. Nei libri pubblicati nei giorni scorsi si pubblicano le varie incongruenze della Chiesa: ristrutturazioni da centinaia di migliaia di euro per appartamenti di Cardinali, realizzate con fondi che sarebbero stati destinati al Bambino Gesù e molte altre notizie che hanno creato non pochi grattacapi a Papa Francesco che ha fatto del suo esempio di semplicità e povertà il motivo del suo pontificato. Sembra quasi che il vero bersaglio di tanti scandali sia proprio Papa Bergoglio che, con le sue “moralizzazioni” ha dato una scossa alla “cortina di ferro” intorno ai privilegi dello Stato Vaticano. La domanda potrebbe essere: Cui Prodest? A chi giova?

Altro tema caldo è la situazione dell’acqua a Messina. La città di Messina è diventata, suo malgrado, protagonista della cronaca delle ultime settimane per la mancanza d’acqua che, per oltre 20 giorni, ha messo in serie difficoltà i cittadini. Causa del disagio una frana che ha colpito la condotta di Fiumefreddo a Calatabiano. Giulio Golia si reca sul posto ed evidenzia come l’intero tratto dell’acquedotto presenti serie criticità. L’inviato chiede spiegazioni in merito al sindaco Renato Accorinti, il quale conferma come tale zona sia soggetta a dissesto idrogeologico e come la condotta necessiti manutenzione. La Iena intervista, infine, alcuni rappresentanti dell’AMAM (Azienda Meridionale Acque Messina).

Matteo Viviani si reca a Ginevra, in Svizzera, uno tra i primi Paesi a dare avvio alla prescrizione medica di eroina ai tossicodipendenti per i quali le altre forme di trattamento sono risultate inefficaci. Alla fine degli anni ’80 la Svizzera ha vissuto una situazione di crisi sanitaria a causa dell’esplosione del consumo di eroina. Migliaia di tossicodipendenti si riunivano in diversi posti sparsi per la città consumando eroina sotto gli occhi di tutti, in condizioni igieniche disastrose. Inizialmente fu adottata una politica repressiva che, però, non risolse il problema, creando così diffuso malcontento tra la popolazione. Si decise allora di adottare una politica di riduzione dei rischi. Il primo passo fu aprire a Ginevra il “Binario 9”, una struttura dove i tossicodipendenti possono tuttora consumare la loro dose, stando lontano dalla strada, ricevendo siringhe nuove e assistenza medica.
Inoltre, da 25 anni, presso l’Ospedale Universitario di Ginevra, è stato istituito il programma di sostituzione dell’eroina, che prevede la somministrazione di diacetilmorfina a coloro che hanno alle spalle almeno due tentativi di disintossicazione non riusciti. Ma come è possibile che uno Stato distribuisca eroina agli eroinomani? La Iena intervista in merito Ruth Dreifuss, ex Presidente della Confederazione Svizzera e Membro della Commissione globale per le politiche sulla droga, il Prof. Daniele Zullino, medico Responsabile Servizio Dipendenze Ospedale Universitario di Ginevra, e il dott. Gerald Calzada Ribalta, medico Capo Clinica Servizio Dipendenze. Gli esperti spiegano il funzionamento del programma e i vantaggi che, secondo loro, ne derivano, tra cui la riduzione dei rischi derivanti dall’assunzione di eroina “tagliata”, la diminuzione della criminalità, il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie con conseguente riduzione di infezioni da HIV e il calo della spesa pubblica.

Inchiesta di Dino Giarrusso sulla trasparenza del comune di Firenze, in particolare sulla rendicontazione delle spese di rappresentanza sostenute da Matteo Renzi, durante il mandato da sindaco, e dal suo successore Dario Nardella.

Scissionismo politico. Infine ecco Enrico Lucci raggiunge Stefano Fassina, Pippo Civati, Gianfranco Fini, Rosy Bindi, Gianni Cuperlo, Marco Rizzo e Raffele Fitto.

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