ARTE ANTEPRIME FILM CINE&TURISMO CINEMA INTERVISTE LIBERAMENTE LIBRI LO SAPEVATE CHE... MODA E TENDENZE MUSICA NEWS RECENSIONI FILM RECENSIONI SR E JR RUBRICHE TEATRO TV
Caricamento in corso

Delitto Specchia: Lucio ritratta, il servizio video di Quarto Grado

Delitto Specchia: Lucio ritratta, il servizio video di Quarto Grado

Condividi questo articolo:

Quarto grado
Delitto Specchia

DELITTO DI SPECCHIA, LUCIO CAMBIA VERSIONE: «Non ho ucciso io Noemi Durini. Quella notte lei e Fausto Nicolì ebbero un litigio e lui la aggredì con schiaffi e un coltello». A Quarto Grado le immagini dell’interrogatorio, in copertina il servizio video andato in onda nella puntata di ieri, 12 gennaio.. “Quarto Grado” – nella puntata in onda ieri, su Retequattro – è tornato a occuparsi del caso di Noemi Durini, la ragazza di 16 anni di Specchia (Lecce) uccisa lo scorso 3 settembre 2017. Il fidanzato Lucio M., ai tempi 17enne, in un primo momento aveva confessato di essere l’autore del delitto e attualmente si trova recluso nel penitenziario di Quartucciu (Cagliari). La trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi, con Alessandra Viero, ha mostrato le immagini dell’interrogatorio durante il quale ha raccontato di essere stato l’autore materiale del delitto. A seguire, l’inviato di “Quarto Grado” Remo Croci ha raccontato che il ragazzo, lo scorso 3 gennaio, avrebbe consegnato a un agente penitenziario una lettera all’interno della quale smentirebbe la propria confessione. Ora Lucio accuserebbe Fausto Nicolì, l’adulto amico dei due adolescenti e spesso citato dall’indagato nel corso degli interrogatori ai quali è stato sottoposto durante gli ultimi mesi.

Lucio scriverebbe di essere uscito con Noemi, nella notte in cui è avvenuto l’omicidio. Poco dopo il loro incontro, però, i due sarebbero stati raggiunti da Nicolì, arrivato a bordo di un’auto, una Seat Ibiza di colore scuro. Il neo 18enne aggiungerebbe che, nel corso di quella stessa serata, Nicolì avrebbe avuto un litigio con Noemi in seguito al quale l’uomo avrebbe aggredito la giovane con degli schiaffi e con un coltello. Il giovane avrebbe scritto la missiva, lunga tre pagine, all’indomani di un incontro con il padre avvenuto all’interno del carcere.

Potrebbe interessarti