Sono tornato “: e se davvero tornasse?“
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“Sono tornato” di Luca Miniero : e se davvero tornasse? E’ una pellicola assolutamente particolare e per certi versi strana ed anche difficile da giudicare, che esce quasi in corrispondenza di importanti appuntamenti elettorali e che fa sicuramente riflettere tanto sul presente che sul passato, tempi tra loro portati a stretto confronto da un potente Luca Miniero che con l’ausilio di pochi, ma buoni, personaggi riesce a dare corpo ad un film che potrebbe rivelarsi “ scomodo “.
Perché scomodo? Perché lo spettatore può essere indotto a paragonare il Duce ad alcuni personaggi politici di oggi e metterli a confronto esaminandoli non tanto alla luce delle loro condotte quanto per i principi ormai superati, si spera, che quasi cento anni dopo vengono analizzati: l’analfabetismo, la pederastia, le leggi razziali fanno parte del soggetto che con due soli interpreti ingombrano questo film.
Un film tra il comico ed il satirico che esamina fatti e personaggi alla luce di una “ riapparizione “ di Mussolini immaginata dal suo passaggio attraverso la “ Porta Alchemica “ di una delle piazze più conosciute di Roma ( Piazza Vittorio ) per accedere all’attuale con tutti i confronti che ne derivano; uno dei più evidenti è quello della presa di coscienza, da parte del riapparso Duce, del mondo della diffusione e di Internet, dello svolgersi ingarbugliato della vita di oggi, delle riflessioni che il personaggio interpretato da un eccellente Massimo Popolizio è indotto a sostenere quasi per riuscire ad affezionarsi alla realtà che vive a distanza dello svolgersi di fatti che in un modo o nell’altro sembrano farlo davvero rivivere tra noi.
La convivenza tra storia passata e mondo attuale ha del surreale perché il viaggio attraverso l’Italia che un documentarista arrampicatore nel mondo della televisione organizza credendo il “ Duce “ un comico è costellato da una serie di episodi molto ben descritti, non commentati ma che si commentano da soli dando vita ad una commedia “politically incorrect “ che, pur non rientrando nelle intenzioni del regista, ti porta a concretizzare una domanda “ ….e se tornasse ? “.
Nelle sue note di regia Miniero specifica che non ha inteso minimamente giudicare il personaggio perchè la storia si è già pronunciata e che è sua intenzione indagare sul come avrebbero reagito gli italiani: ebbene, il regista appalesa come gli italiani a questa sua fatica, italiani che, in fondo, non hanno mai veramente fatto i conti definitivi con il dittatore il quale, in tal modo, diviene pericoloso ancor oggi; il bravo regista, quindi, intende avvertire del pericolo.
Cosa accadrebbe, si chiede Miniero, se inserissimo Mussolini nell’Italia di oggi? In effetti, pone soltanto una domanda, non abbozza, e non potrebbe, una risposta perchè il film si snoda in versione documentaristica, prima facendoci ridere, poi facendoci arrossire svelando la vera faccia del populismo e ventilando l’ipotesi che gli orrori perpetrati nel ventennio possano ripetersi.
La vera sostanza del film sta nel fatto che esso appalesa come il “ ritorno “ del Duce non sia altro che la rivelazione di quelle nostre paure che l’attuale sistema di potere vigente nel nostro paese induce, proprio come succedeva “ allora “.
Un film da vedere, da giudicare personalmente da parte di ognuno di noi, che non vuole certamente diventare una critica all’oggi ma vuole essere, solo e semplicemente, un’occhiata all’Italia di oggi così in confusione ma con la speranza che qualcosa possa cambiare.