Il Dpcm chiude anche Gardaland, compleanno amaro per il parco più longevo del Paese
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Niente da fare, anche Gardaland getta la spugna e a seguito dell’ultimo DPCM che prevede il fermo delle attività dei parchi divertimento ha deciso di chiudere anticipatamente la stagione con riferimento al Parco, a SEA LIFE Aquarium e agli Hotel.
“Comprendiamo la delicatezza della situazione attuale e rispettiamo le misure a tutela della salute dei cittadini” ha spiegato Aldo Maria Vigevani, Amministratore Delegato “Nonostante questo però crediamo fermamente nel funzionamento del Protocollo di Sicurezza da noi sviluppato e nelle modalità operative adottate per tutelare la salute dei nostri Visitatori e dei dipendenti”.
Gardaland, che proprio questo anno ha festeggiato i 45 anni di attività, è stato il primo Parco Divertimenti italiano a studiare un protocollo ad hoc che permettesse di riaprire in sicurezza con l’apertura prolungata durante l’estate e gli eventi di Gardaland Oktoberfest e Gardaland Magic Halloween. Ma l’emergenza sanitaria ha creato una serie di difficoltà e diversi ostacoli che Gardaland – che da solo sviluppa un giro d’affari pari ad un terzo del fatturato globale di tutti i Parchi Divertimenti italiani – si è trovato ad affrontare.
Per questo aveva messo a punto un piano di sicurezza, costato circa 1 milione di euro, per riaprire il sicurezza dopo il lockdown, aperura che era avvenuta il 13 giugno e che prevedeva tra l’altro la misurazione della temperatura corporea all’ingresso, l’obbligo per tutti di indossare mascherine di protezione, la fornitura ai dipendenti degli schermi di protezione, l’installazione di barriere in plexiglass, la distribuzione di dispenser igienizzanti, la sanificazione continua di tutte le aree ma anche delle attrazioni dopo ogni giro, le misure per l’opportuno distanziamento con segnaletica lungo le vie del Parco e nei percorsi per accedere alle attrazioni e l’utilizzo di APP per code virtuali. Il protocollo imponeva anche il contingentamento degli ingressi con prenotazione obbligatoria e l’apertura delle sole attrazioni all’aperto.
Tutto ciò, in aggiunta al ritardo di oltre due mesi nell’apertura del Parco, ha comunque comportato una diminuzione di circa il 50% della forza lavoro del Parco che, in alta stagione, raggiunge solitamente il numero massimo di 1.500 persone, tra dipendenti a tempo indeterminato e stagionali.
“Il Protocollo di Sicurezza ha però funzionato in maniera eccellente: i nostri Ospiti si sono sentiti al sicuro e hanno apprezzato gli sforzi fatti” – ha spiegato il numero uno di Gardaland – “A dimostrazione, proprio nel 2020 abbiamo raggiunto il 4° posto nella classifica – stilata dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza – delle aziende italiane TOP 20, ovvero quelle con il maggior gradimento da parte degli italiani per il servizio offerto.”
L’emergenza sanitaria e il lockdown iniziato a marzo hanno comportato anche l’interruzione temporanea dei lavori presso il cantiere di LEGOLAND® Water Park Gardaland, il Parco acquatico a tema LEGO per cui Gardaland ha investito 20 milioni di euro e che avrebbe dovuto essere inaugurato lo scorso maggio. I lavori di costruzione sono ricominciati non appena è stato possibile e stanno per essere ultimati.
“Il cantiere di LEGOLAND® Water Park, l’unico parco acquatico LEGO in Europa, comunque prosegue e anzi i lavori stanno arrivando alla conclusione” ha rassicurato Vigevani “Ora vogliamo guardare al prossimo anno con fiducia, certi che l’importanza internazionale del marchio LEGO contribuirà a far ripartire non solo Gardaland ma anche l’economia di tutto il bacino del Lago di Garda, con le innumerevoli strutture ricettive che ruotano intorno al Parco, un distretto in cui il turismo è la prima fonte di sostentamento del mercato.”