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Ambra Angiolini presenta a Verissimo il suo libro “InFame” in cui racconta della bulimia

Ambra Angiolini presenta a Verissimo il suo libro “InFame” in cui racconta della bulimia

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Ambra Angiolini presenta a Verissimo il suo libro “InFame” in cui racconta della bulimia

“Mangiare era il modo di sfogare la mia incapacità di chiedere aiuto”; “Massimiliano Allegri mi ha regalato il dono più prezioso: il tempo per scrivere”

Ambra Angiolini, presentando a Verissimo il suo primo libro dal titolo InFame, racconta la sua lunga battaglia contro la bulimia: “Mangiare era il modo di sfogare la mia incapacità di chiedere aiuto. Ho sempre cercato di fare male a me stessa e mai agli altri”.

Silvia Toffanin, che le chiede quale sia stato il momento più buio, Ambra risponde: “Ad un certo punto, non riesci più a vedere lucidamente quello che succede fuori. Tutto il percorso è buio e luce, hai dei momenti di grande felicità alternati a momenti di disperazione totale. Quando però perdi anche il motivo per il quale succede, lì cominci ad avere una paura che ti porta a cercare altro senza stancarti mai, fino a che, ma non per tutti, arriva il lieto fine…”.

Lieto fine che fortunatamente invece c’è stato per Ambra, grazie anche all’arrivo della sua prima figlia Jolanda: “Lei ha fatto in modo che la mia pancia diventasse improvvisamente il posto più accogliente e pieno della terra. In un momento in cui mai avrei voluto che accadesse, me la son dovuta portare dentro per nove mesi finché non è uscito il mio miracolo più bello”.

Anche l’ex marito Francesco Renga è stato fondamentale per il percorso di guarigione dell’attrice: “Francesco era bulimico di sorrisi, rideva sempre. Ho capito che avevamo qualcosa in comune, ci siamo presi per mano e riconosciuti”.

Adesso Ambra è felice insieme all’allenatore di calcio Massimiliano Allegri: “Lui mi ha regalato il tempo per fare una delle cose delle quali vado più orgogliosa di tutta la mia vita professionale: scrivere un libro. E conclude: Mi ha lasciato la possibilità di pensare a nient’altro che alla mia storia”.