Camere nascoste, il progetto del teatro Stabile di Torino
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Nonostante la pandemia e nonostante tutte le difficoltà, ci sono casi in cui Internet, può rivelarsi uno strumento efficace per vivere qualche emozione. In questi mesi si è fatta sentire la mancanza del cinema, della musica dal vivo e di spettacoli teatrali. Perciò portare il teatro a casa nostra attraverso uno schermo ha colmato questa lunga astinenza creata dal covid.
La domanda e la voglia di spettacoli continuava a crescere giorno dopo giorno; le caselle postali dei principali impianti sono state letteralmente bombardate di email. Per questo, il Teatro Stabile di Torino, ha scelto di puntare le sue carte su una sempre più evidente trasformazione digitale. In questi giorni è disponibile “Camere nascoste” il primo docufilm dedicato a ciò che sta accadendo sulle scene, dove i riflettori continuano a restare accesi nonostante le porte chiuse al pubblico.
Dallo scorso 22 gennaio, è disponibile un primo documento dedicato alla lavorazione di Dove è finita la normalità? Un racconto tratto dall’opera The spank, scritta e diretta dal drammaturgo inglese Hanif Kureishi e che vedrà gli attori Valerio Binasco e Filippo Dini nel ruolo di due amici dal carattere dichiaratamente opposto, ma pur sempre disposti ad ascoltarsi e capirsi. Una recitazione e un testo teatrale molto vicino allo stile di un grande regista cinematografico come Ingmar Bergman.
Il titolo trae in inganno: il riferimento sembrerebbe portare l’immaginazione al Covid19. Invece no; la normalità in questo caso rimanda alla mancanza di comprensione, di buon senso e di dialogo.
A partire dal 12 febbraio, sarà invece la volta de Il fantasma della verità di Filippo Dini ed infine Le bestie di Valerio Binasco, in streaming a partire dal prossimo 5 marzo. Queste opere saranno dedicate alle reinterpretazioni di spettacoli conosciuti universalmente dal titolo Così è se vi pare e Il piacere dell’onestà, entrambi scritti da Luigi Pirandello.
Per vedere e godere della visione, basta collegarsi al sito ufficiale del teatro, oppure un semplice clic sull’icona mi piace della pagina Facebook, Twitter o Instagram. I risultati del primo video, Dove è finita la normalità, al momento sono molto buoni.
Tutto è iniziato da una telefonata dell’autore, Hanif Kureishi, che ancora al lavoro per il concepimento dell’opera, si è rivolto all’amica traduttrice Monica Capuani perché leggesse il testo, piaciuto molto anche ai due attori Valerio Binasco e Filippo Dini. Oggi siamo ancora in attesa che finalmente possa avere luogo questa prima mondiale, prevista inizialmente per l’8 dicembre scorso. La storia è ambientata in un bar; nel corso della narrazione, i due protagonisti, che non si vedono da molto tempo, trovano l’occasione per meditare sulla loro vita e sulle esperienze vissute nel corso degli anni.
“Sotto questa scintillante superficialità, c’è un iceberg di cose non dette, cioè un gioco di messa in dialogo brillante”, spiega Valerio Binasco.
“Ogni sera intorno alle 7, penso ai teatri di Londra, agli attori che si preparano al trucco, che fanno gli esercizi per la voce e si preparano a entrare in scena. Non sapete quanto mi manca”. Il regista Hanif Kureishi si lascia andare, unendosi anche lui al coro di tantissime umili voci, sempre pronte a chiedere che l’arte torni ad avere un ruolo determinante nella nostra esistenza. Un’esistenza in cui purtroppo ci dimentichiamo spesso della bellezza. In fondo però, come dice anche Filippo Dini, “Abbiamo bisogno di tante cose e l’arte ci aiuta a fare tutto questo. L’arte ci aiuta ad affrontare il nostro mistero”.
Eugenio Bonardi