Quanto è thriller la nuova Spagna letteraria con le sue super donne detective
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Ritorna Javier Castillo atteso a Napoli il 7 giugno per il Festival del Giallo
Dimenticate i romanzi di Manuel Vázquez Montalbán. Scordatevi di Pepe Carvalho, quel detective così curioso e della sua bizzarra filosofia e del suo mondo. In fondo parliamo di una Spagna del secolo scorso.
Oggi per chi ama il genere investigativo ci sono nuove firme che si muovono con personaggi quasi fumettistici, per lo più giovani e intraprendenti donne, pronte a scendere agli inferi e risalire pur di far stare sulle montagne russe il lettore e la sua curiosità.
È il caso, ad esempio dei romanzi di Juan Gómez-Jurado, brillante madrileno, classe 1977 (in Italia pubblicato da Fazi editori) dalla cui firma è nata Antonia Scott, più famosa come la Regina Rossa, la donna più intelligente del mondo tanto che le sue indagini hanno ispirato una serie promossa da Prime Video.
Oppure ci si può affidare a Javier Castillo, nato a Malaga neanche quarant’anni fa e con una laurea in economia, che dopo il successo internazionale del bestseller La Ragazza di Neve, anche questa diventata una serie Netflix, è appena ritornato in libreria con La crepa del silenzio, edito da Salani Editore (pagine: 320 – prezzo: 19,90 euro) e che in questi giorni è in giro per l’Italia per incontrare i suoi lettori con tappa finale a Napoli per il Festival del Giallo. Un romanzo dove anche qui vi è una giovane protagonista, la giornalista Miren Triggs, impegnata a lottare contro i suoi demoni del passato per cercare di risolvere un cold case avvenuto nel lontano 1981.
Siamo a Staten Island, isola che si trova a sud-ovest di New York e raggiunto ogni anno da centinaia di migliaia di turisti con i tipici ferry, nonostante sia una delle zone meno urbanizzate (e pittoresche) dello Stao della Grande Mela. La bicicletta di un bambino di 7 anni, Dani Miller, è abbandonata sul portico di casa sua. Di lui però non c’è traccia. Trent’anni dopo, nel 2011, la giornalista investigativa Miren Triggs scopre un indizio che la conduce a scoprire un nuovo cadavere e a delle chiavi segrete. Insieme a lei c’è Jim Schmoer, il suo mentore di giornalismo, che l’aiuterà a scoprire il legame che unisce due casi lontani.
Per tutto il libro, che scorre via veloce, la domanda di sottofondo è una sola: “Cosa è successo a Dani?”. Che è un po’ se vogliamo passare dal racconto al cinema la domanda che nel secolo scorso ci poneva beffardamente David Lynch : “Chi ha ucciso Laura Palmer?” Ovvero quel Twin Peaks destinato a cambiare il modo di fare televisione e di raccontare e catturare l’interesse dei telespettatori.
Che poi è ciò che riesce a fare con abilità Javier Castillo con la sua prosa-thriller che ricorda un po’ anche il maestro Stephen King (specialmente quando inserisce nel racconto il carillon) con quella capacità di far aumentare la tensione pagina dopo pagina. E con l’idea che se ci sono segreti è meglio lasciarli sepolti, il silenzio potrebbe essere l’unico posto in cui si nasconde la verità.