Lugana, armonie senza tempo
Condividi questo articolo:
Palazzo Brancaccio a Roma ha ospitato la presentazione di un particolare vino DOC, uno dei bianchi italiani più identitari e longevi la cui produzione è consentita nelle sole province di Brescia e Verona, il Lugana, un vino che nasce dalla terra per parlare al mondo, il cui nome deriva dalla località omonima sita nel comune di Sirmione in Provincia di Brescia che gode di un particolare terreno molto argilloso, residuo delle ultime glaciazioni, ossia la base del ghiacciaio che scomparendo diede origine al lago di Garda. Questa parte dell’area gardesana è famosa anche per le testimonianze di insediamenti che risalgono all’età del bronzo, con reperti archeologici databili fino al bronzo antico.
Quaranta le cantine presenti con oltre cento etichette, oltre seicento i partecipanti alla iniziativa
Due parole sulla zona di produzione che fu molto importante anche durante il periodo romano, in quanto era il passaggio naturale tra est ed ovest; reperti romani sono presenti in tutta l’area: il periodo delle Signorie vide in particolare primeggiare la signoria della Scala le cui vestigia più importanti si trovano a Sirmìone (il castello scaligero) e a Peschiera del Garda (ruderi del castello e della Rocca fortificata su base romana). Seguirono il periodo veneziano (1440 – 1797) (città fortificata di Peschiera del Garda e altro), il periodo francese e quello absburgico fino al 1860 circa. L’area passò definitivamente al regno d’Italia dopo la seconda guerra d’indipendenza.
Base ampelografia della denominazione Lugana è il Turbiana, cioè il Trebbiano di Lugana; fin dalla sua nascita la versione base del Lugana (il Lugana senza altre menzioni) venne concepito per essere il vino dell’annata ovvero quello che si beve già a partire da pochi mesi dall’ultima vendemmia.
Il Lugana non è solo un vino, è una visione. Nasce da un territorio in equilibrio tra Veneto e Lombardia, abbracciato dal Lago di Garda, dove la natura plasma un microclima perfetto: brezze costanti, argille glaciali e la Turbiana, vitigno autoctono che si fa interprete fedele di questa sinfonia ambientale: è
un vino che incarna freschezza, mineralità e struttura.
Il disciplinare del Lugana, modificato nell’anno 2011, ha introdotto, oltre ai già esistenti Lugana spumante e Lugana superiore, anche nuove versioni del vino e cioè: il Lugana riserva, il Vendemmia tardiva, il superiore.
La presentazione romana di questo ottimo prodotto di genere lacustre, inizialmente riservata alla stampa e moderata dalla giornalista Barbara Politi insieme al presidente del Consorzio Tutela Lugana DOC Fabio Zenato e al direttore Edoardo Peduto e successivamente aperta alla partecipazione di un notevole pubblico di intenditori ed amatori si è rivelata un vero e proprio viaggio sensoriale tra le diverse espressioni del Lugana DOC, arricchito dalla presenza dell’esperta di turismo del vino Patrizia Marazzi, che ha guidato i giornalisti alla scoperta del territorio gardesano attraverso i suoi paesaggi, la sua cultura e il suo legame profondo con il vino.
Durante la degustazione, alcuni produttori hanno condiviso in prima persona le storie delle loro aziende, raccontando il lavoro quotidiano in vigna e la passione che anima ogni bottiglia
Ognuno dei prodotti indicati è dotato di particolari caratteristiche, alcune delle quali a base comune:
Il Lugana:
colore: paglierino o verdolino con tendenza al giallo leggermente dorato con l’affinamento; odore: delicato, gradevole e caratteristico; sapore: fresco, morbido, armonico, con eventuale leggera percezione di legno, leggermente fruttato
Il superiore:
colore: paglierino o verdolino, con tendenza al giallo dorato con l’invecchiamento; odore delicato, gradevole, caratteristico; sapore: morbido, da secco all’abboccato, armonico, corposo, con eventuale leggera percezione di legno
Il riserva:
colore: paglierino, con tendenza al giallo dorato con l’invecchiamento; odore
delicato, gradevole, caratteristico; sapore: secco, morbido, da secco all’abboccato, armonico, corposo, con qualche percezione di legno
Il Vendemmia Tardiva:
colore: giallo dorato con tendenza all’ambrato all’invecchiamento; odore: intenso, gradevole, caratteristico; sapore: armonico, vellutato, dall’amabile al dolce, di corpo, con eventuale percezione di legno
Lo spumante:
spuma: fine e persistente; colore: paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi dorati; odore: fragrante con sentore di fruttato quando è spumantizzato con il metodo Charmat; bouquet fine composto proprio della fermentazione in bottiglia quando è spumantizzato con il metodo classico; sapore: fresco, sapido, fine ed armonico
Mentre praticamente tutti i Lugana base esaltano freschezza e immediatezza, il Lugana superiore ha doti di grande vino bianco morbido, minerale, agrumato e persistente, mentre il riserva è “cremoso”, con netti ricordi di tostature e finale sapido.
Da parte sua lo spumante “metodo charmat” è solitamente semplice ma assai piacevole, mentre le migliori versioni “metodo classico” spesso non hanno niente da invidiare al “cugino” Franciacorta.
Invece, il “vendemmia tardiva”, nonostante la sua componente alcolica e la consistenza, appare davvero una perla in fatto di aromaticità e facilità di beva: un vino che può ricordare alcuni Alsace Pinot gris Vendange Tardive.
Infine, il Lugana, grazie alla naturale alta acidità del Turbiana unita alla mineralità del terroir del basso Garda, è un vino bianco con ottime doti di invecchiamento.
Ovviamente ogni genere di vino trova il suo abbinamento ideale; ad esempio:
Il Lugana è indicato come aperitivo, con la pizza ed il pesce di lago (trota, persico, lavarello); è peraltro ottimo con ogni genere di antipasti;
Il Lugana superiore può essere abbinato a primi piatti di pasta con sughi elaborati (4 formaggi ad esempio), con la scaloppina di vitello, con formaggi tipo robiola;
Da parte sua il Lugana riserva è ottimo con il formaggio alla piastra e il manzo di Rovato (un secondo piatto tipico dell’entroterra franciacortino, in particolare del Comune di Rovato, un’antica ricetta della cucina povera che, però, ancora oggi è rappresentativa del luogo ).
Il Lugana spumante charmat è ottimo come aperitivo mentre quello prodotto con il metodo classico si può degustare con i famosi casoncelli, una pasta ripiena a forma di mezzaluna tipicamente lombarda la cui farcitura é solitamente costituita da carne, grana padano ed erbe aromatiche.
Il Lugana vendemmia tardiva è perfetto con il gorgonzola, ma anche con la bruschetta di alici nonché con i biscotti di farina gialla (poco dolci).