Un tram, un ragazzo trovato morto. I cinque di Monteverde sono tornati, per l’ultima volta
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C’è un tram, il numero 8, che a Roma è un’istituzione. Parte dal Casaletto, attraversa il quartiere Gianicolense e fa capolinea a Piazza Venezia, in pieno centro. Durante il suo lungo percorso attraversa i quartieri di Monteverde e Trastevere. Ed è proprio qui che viene ritrovato il cadavere di un ragazzo di 15 anni, in una notte che piove come se non ci fosse un domani.
Parte da qui la nuova indagine, che è anche il capitolo finale del ciclo, dei Cinque di Monteverde, la serie da oltre 60mila copie dello scrittore italo- francese Francois Morlupi, due volte vincitore del Premio Scerbanenco dei Lettori.
Il libro Segnale assente pubblicato da Salani (pag. 368, euro 18) vede ancora una volta protagonista il commissario Biagio Maria Ansaldi, con le sue ansie e nevrosi (adesso riesce però ad addormentarsi nei cineforum che proiettano i corti – cinque ore ! – di Kieślowski) insieme ad una squadra tanta eterogenea quando compatta nel cercare di andare a meta.
Anche questo libro che segue Come delfini tra pescecani (2021), Nel nero degli abissi, Formule mortali e Il gioco degli opposti (tutti pubblicati da Salani) con una prosa fluida, a volte un po’ scolastica, riesce bene a tratteggiare le personalità dei protagonisti mantenendo una certa vena di umorismo. Insomma, si tratta di gialli investigativi alla vecchia maniera – non a caso Giorgio Scerbanenco docet – ma che fanno immergere il lettore nella quotidianità moderna senza sparatorie e inseguimenti da pellicole americane.
Anche il quartiere scelto, con il commissariato di polizia di via Felice Cavallotti, dove sono rari i casi di omicidio e malavita, un quartiere tranquillo, “sonnacchioso”, rappresenta una novità per dare ambiente e contesto alle storie dei poliziotti.
Quest’ultima indagine, in particolare, ci porta nel mondo delle droghe, di come sia così facile per i ragazzi procurarsele e di come sia così semplice anche morire, quasi senza rendersene conto. Tanto che le morti, nel romanzo come nella vita reale, iniziano ad aumentare e il commissario Ansaldi si trova davanti ad un caso ad ampio spettro che coinvolge la malavita organizzata.
Inizia così anche un viaggio introspettivo che coinvolge, uno ad uno, i cinque protagonisti del romanzo con le loro forze e le loro debolezze. Il regista dell’operazione è sempre questo poco più che quarantenne, Morlupi, un tecnico informatico di origini francesi che riesce a scrivere pagine che scorrono via veloci, creando la giusta suspense e tensione. E che lascia qualche interrogativo alla fine: ma davvero è l’ultima indagine? Riusciremo a fare a meno dell’umanità e delle fisime del commissario Ansaldi?
Nel frattempo, vista anche la straordinaria calura estiva, non resta che rinchiuderci in un cineforum, magari per sonnecchiare insieme ad Andrej Tarkovskij ma sempre con un po’ di aria condizionata…