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A Milano i Clochard vengono cacciati e privati delle loro poche cose, Max Laudadio a Striscia

LAUDADIO CLOCHARD
LAUDADIO CLOCHARD

Come ogni sera, Striscia la Notizia si occupa di fatti di cui nessuno parla, in questa puntata si pnta il dito sulla civilissima Milano, dove ogni giorno i clochard vengono privati delle poche cose che gli son donate dalle associazioni benefiche, tutto per mantenere la città “pulita”…Tutto lecito se non fosse che i centri di accoglienza, che dovrebbero garantire una maggiore dignità ai senza tetto, sono loghi tutt’altro che sicuri.
Questa sera a Striscia la notizia Max Laudadio ha documentato come vengono trattati i clochard nel centro di Milano. Il 25/03/2017 Striscia aveva mostrato un’associazione impegnata a donare beni di prima necessità ad alcuni senzatetto che vivono proprio nel centro del capoluogo lombardo. Ma, nella puntata in onda questa sera, si vede la polizia locale che, con l’ausilio dell’Amsa (Azienda milanese servizi ambientali), butta via proprio i pochi averi dei clochard, spesso ricevuti da enti benefici: coperte, vestiti, zaini, borse, documenti e medicine. I senzatetto, intervistati da Max Laudadio dicono che

Laudadio_Rozza

non è la prima volta che succede. Per capirne di più, l’inviato del Tg satirico di Antonio Ricci intervista Carmela Rozza, l’assessore alla sicurezza del comune di Milano, la quale dice: «Tutte le mattine vengono buttati cartoni, materassi e indumenti vari. Sto chiedendo alle associazioni, non di portare i vestiti per strada, ma di convincere i clochard ad andare nel centro di accoglienza del Comune, dove ci sono 500 posti. I centri dove poter essere ospitati sono fatti apposta per garantire quella dignità che serve». Peccato che alcuni di questi posti, come recentemente documentato da Striscia (puntata del 14/03/2017), non siano poi tanto sicuri, dato che all’interno non mancano furti, liti e spaccio di droga e alcool. Infine, Max Laudadio chiede all’assessore: «Ma se uno vuole dormire per strada può farlo? Non c’è nessun divieto…». Rozza risponde: «Sì, senza sporcare la città».