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A Venezia 78 “Freaks Out” e “Il bambino nascosto”, fiori all’occhiello di RaiCom

La locandina del film di Gabriele Mainetti (da mymovies.it)

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia quella di oggi è stata una delle giornate più attese, con la presentazione in concorso dell’opera seconda di Gabriele Mainetti, Freaks Out. Il cui cast d’eccezione e lo sforzo economico e produttivo confermano le ambizioni internazionali di questo film d’autore ambientato nella Roma occupata del ’43, attento a disegnare una trama articolata e le psicologie giuste per ciascun personaggio (dai quattro eroi circensi e “diversi” fino ai cattivi) e parimenti capace di creare azione, suspense e magia sul modello dei blockbuster americani.

La locandina del film di Roberto Andò (da mymovies.it)



Angelo Teodoli, amministratore delegato di Rai Com, commenta entusiasta la doppia presenza di RaiCom in Laguna: «È tornata la voglia di Cinema e l’edizione della Mostra Internazionale di Venezia è la dimostrazione proprio di questa grande volontà. La volontà di ripartire, di mandare segnali di ripresa per un settore che ha sofferto profondamente negli ultimi venti mesi. Noi, che per la Rai ci occupiamo del mercato internazionale, abbiamo lavorato tanto per essere presenti a questa 78ª edizione con due film che sono certo saranno apprezzati anche all’estero. In Concorso ufficiale distribuiamo il tanto atteso Freaks Out di Gabriele Mainetti, alla sua seconda regia, che condurrà gli spettatori in un viaggio avventuroso ambientato ancora una volta, dopo l’esordio con Jeeg Robot, nei luoghi pieni di storia della città di Roma. Fuori Concorso e come evento di chiusura dei lavori della Mostra, avremo Il bambino nascosto di Roberto Andò. Un film di grande spessore sociale ed umanità, una storia ambientata in una Napoli senza tempo e senza confini. Entrambi i film, coprodotti da Rai Cinema e distribuiti da 01 Distribution, offriranno l’opportunità di portare all’attenzione del pubblico internazionale non soltanto il meglio della produzione cinematografica italiana, arricchendo il già vasto catalogo di RaiCom, ma anche degli affreschi di due tra le città più amate e conosciute al mondo».

Massimo Nardin è Dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, docente universitario presso l'Università LUMSA di Roma e l'Università degli Studi Roma Tre, diplomato in Fotografia allo IED Istituto Europeo di Design di Roma, giornalista pubblicista, critico cinematografico, sceneggiatore e regista. È redattore capo della sezione Cinema della rivista on-line “Il profumo della dolce vita” e membro del comitato di redazione di “Cabiria. Studi di cinema - Ciemme nuova serie”, quadrimestrale del Cinit Cineforum Italiano edito da Il Geko Edizioni (Avegno, GE). È membro della Giuria di “Sorriso diverso”, premio di critica sociale della Mostra del Cinema di Venezia, e del Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”. Oltre a numerosi saggi e articoli sul cinema e le nuove tecnologie, ha pubblicato finora tre libri: “Evocare l'inatteso. Lo sguardo trasfigurante nel cinema di Andrej Tarkovskij” (ANCCI, Roma 2002 - Menzione speciale al “Premio Diego Fabbri 2003”), “Il cinema e le Muse. Dalla scrittura al digitale” (Aracne, Roma 2006) e “Il giuda digitale. Il cinema del futuro dalle ceneri del passato” (Carocci, Roma 2008). Ha scritto e diretto diversi cortometraggi ed è autore di due progetti originali per lungometraggio di finzione: “Transilvaniaburg” e “La bambina di Chernobyl”, quest'ultimo scritto assieme a Luca Caprara. “Transilvaniaburg” ha vinto il “Premio internazionale di sceneggiatura Salvatore Quasimodo” (2007) e nel 2010 è stato ammesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al contributo per lo sviluppo di progetti di lungometraggio tratti da sceneggiature originali; nell'autunno 2020, il MiBACT ha ammesso “La bambina di Chernobyl” al contributo per la scrittura di opere cinematografiche di lungometraggio.