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A Venezia torna la Festa del Redentore che celebrava la fine della peste

A Venezia torna la Festa del Redentore che celebrava la fine della peste, che sia di buon auspicio per la fine della pandemia

La Festa del Redentore è una delle ricorrenze più sentite dai veneziani, che quest’anno, in occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia, assume una risonanza ancora più significativa per la città. La celebrazione ricorre sabato 17 luglio 2021 e ricorda la fine della terribile epidemia di peste che colpì Venezia tra il 1575 e il 1577. Il cosiddetto “Redentore”, come lo chiamano colloquialmente i veneziani, è parte integrante del costume degli abitanti della città lagunare che continuano a rinnovare, ancora oggi, le tradizioni gastronomiche, il folklore e i festeggiamenti tramandati dai loro antenati che hanno reso, negli anni, questa festa “venezianissima” nota anche a livello internazionale nonché una delle attrazioni turistiche più grandi della città.

Le origini della Festa del Redentore

La Festa del Redentore cade ogni sabato precedente alla terza domenica del mese di luglio. Si tratta di una celebrazione, di base religiosa, istituita il 20 luglio 1576 per ricordare la fine della peste che aveva devastato la città negli anni ’75-’77 del sedicesimo secolo, diventando la seconda peggiore epidemia cittadina dopo quella del 1348. Questa contagiosissima malattia portò, in quel biennio, alla morte di oltre 50 mila persone che corrispondevano a un terzo della popolazione di Venezia. Era il 4 settembre del 1576 quando il Senato della Repubblica Serenissima scelse di erigere una chiesa a nome del Cristo Redentore, come ex voto per cercare di allontanare la peste da Venezia. La prima pietra di questa chiesa, il cui progetto fu affidato all’allora proto di Venezia Andrea Palladio, venne posta il 3 maggio 1577. Da quel giorno fino a oggi, la chiesa del Redentore è il simbolo di un momento decisivo per la città di Venezia che si liberò, nello stesso anno di inizio della costruzione di questa chiesa, da quella terribile pestilenza che l’aveva devastata da ogni punto di vista.

Nel giorno del primo Redentore, nel 1577, i veneziani, per festeggiare la fine dell’epidemia, allestirono un ponte di barche che permetteva di raggiungere la fondamenta della Giudecca, dove stava sorgendo la chiesa in nome del Cristo Redentore e sul quale ebbe luogo la prima processione di fedeli, parte delle celebrazioni ancora oggi, a 444 anni di distanza. Il ponte votivo, in passato costituito da barche messe l’una a fianco all’altra, oggi è realizzato da più parti in legno assemblate e poggiate su supporti galleggianti e permette l’attraversamento a piedi del canale della Giudecca a partire dalle Zattere, all’altezza della Chiesa dello Spirito Santo, fino a raggiungere ingresso della chiesa del Redentore sulla riva opposta del canale. Questo provvisorio attraversamento pedonale viene utilizzato dalla maggior parte dei veneziani e dei turisti per raggiungere l’isola della Giudecca durante i giorni di festa del Redentore. Verrà aperto al pubblico venerdì sera 16 luglio.

La Festa del Redentore da ieri a oggi: l’evoluzione dei festeggiamenti negli anni

Erano diversi i giorni dedicati ai festeggiamenti del Redentore nell’Ottocento. Il primo giorno, il sabato del Redentore, si andava con le proprie barche, addobbate con fiori, palloncini luminosi e fronde all’isola della Giudecca. Lì, lungo le rive, sorgevano piccoli chioschi adibiti alla vendita di finocchio, more, di acqua di Melissa dei Padri Carmelitani Scalzi, di “sfogi” (sogliole) in saor, anatre e polli arrosto. Poi, la tradizione voleva che i veneziani, si spostassero in barca al Lido per vedere l’alba. La domenica mattina, invece, era dedicata alla processione religiosa che partiva dalla Basilica di San Marco e attraversava il canale, sul ponte votivo, fino a raggiungere la chiesa del Redentore alla Giudecca. La sera, infine, si poteva assistere allo spettacolo dei fuochi pirotecnici.

Oggi, la Festa del Redentore viene celebrata mantenendo la maggior parte delle tradizioni del passato. Oltre al ponte votivo, inaugurato il venerdì sera prima del sabato del Redentore e alla processione e Santa Messa, la Festa del Redentore viene celebrata dai veneziani sulle rive della Giudecca con tavolate tra amici e familiari dove si possono assaporare i cibi della tradizione culinaria veneziana, o direttamente in barca, rigorosamente addobbata a festa e ormeggiata in Canale della Giudecca. Tradizioni che verranno mantenute anche quest’anno anche se, con alcune rigorose limitazioni sia a terra che in acqua, dovute alle disposizioni anti Covid-19.

Nella notte tra sabato e domenica, inoltre, sul bacino di San Marco c’è lo spettacolo pirotecnico del Redentore, evento che attrae un pubblico da tutto il mondo e che colora il cielo sull’isola di Venezia dando ancora più luce alla sua bellezza. Quest’anno, in concomitanza con le celebrazioni dei 1600 anni di Venezia i fuochi d’artificio avranno una tematica dedicata, non solo nei colori ma anche nelle figure che si comporranno in cielo.

La domenica è il giorno dedicato alle regate del Redentore, le competizioni di voga alla veneta su imbarcazioni tradizionali veneziane, dalle gondole ai pupparini a due remi, che avvengono nel pomeriggio della domenica successiva al giorno del Redentore in Canale della Giudecca con i campioni del remo nelle varie categorie.