Home Cinema All’Isola del Cinema è di scena il misterioso fascino di Paolo Sorrentino

All’Isola del Cinema è di scena il misterioso fascino di Paolo Sorrentino

Si avvicina il fatidico due settembre quando l’Isola del Cinema, la fascinosa manifestazione che si svolge all’Isola Tiberina diretta da Giorgio Ginori, giungerà alla conclusione dopo aver mietuto una incredibile serie di successi e di presenze tanto di appassionati di cinematografia e non solo che di pubblico desideroso di trascorrere qualche ora in compagnia di buona cucina e di vario divago.

Come è noto l’Isola è si un contenitore di cinema ma quest’anno è stato anche un laboratorio di musica, di fotografia e di letteratura che ha perfettamente funzionato registrando un notevole numero di partecipazioni; la rassegna si è aperta con la proiezione di un film di Riccardo Milani che ha visto come protagonista la sempre brava Paola Cortellesi, “ Come un gatto in tangenziale “, e che si è snodata attraverso la personale partecipazione di grandi nomi quali Carlo Verdone, Massimo Popolizio e, per la musica, di nomi eccellenti quali la pianista Carla Bley, il sassofonista Kenny Garret e la pianista giapponese Chihiro Yamanaca.

Tra le opere cinematografiche di questo rush finale della manifestazione che quest’anno celebra il suo ventinovesimo compleanno e che è parte del programma dell’Estate Romana promosso dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale in collaborazione con altri Enti ed istituzioni, ieri sera è stato proiettato il film di Paolo Sorrentino “ Loro 2 “, che può definirsi la seconda tappa del tour iniziato con “ Loro 1 “ dedicato al personaggio ed alle “ opere “ di Silvio Berlusconi.

La seconda parte del sequel non è certo la biografia di uno degli uomini più in vista dal 2006 al 2010 ed appare indiscutibilmente legata alla prima ( Loro 1 ) perché quest’ultima ci aveva lasciato dentro come un senso di vuoto, di incompleto, una suspence per cercare di capire se tutto quanto sapevamo di Silvio Berlusconi darebbe stato detto e soprattutto mostrato.

Ed è proprio così: la seconda parte si lega sì alla prima, ma è molto, molto di più espressiva e concreta perché non si limita ad esporre nudi e bagordi ma entra nell’animo dell’uomo, del mito dall’aspetto buono, quasi della vittima; e lo fa con una delicatezza ed una efficacia alla quale Sorrentino ci ha da tempo abituati con capolavori del tipo “ La grande bellezza “.

La descrizione del Silvio uomo complesso è qui perfetta, quasi maniacale, è un uomo che non lascia mai trapelare i suoi veri sentimenti, forse nemmeno i suoi veri istinti: è un uomo che nessuno riesce ancora oggi a comprendere dall’interno ma che con i suoi comportamenti intonacati di bontà lascia trapelare e trasudare: una bontà che, però, Sorrentino non associa alla fama scandalistica che la politica ha cucito addosso all’ex cavaliere.

Molti passaggi sono vere e proprie opere d’arte, vedi la scena del pranzo con il suo amico Ennio Doris nel corso della quale Silvio comincia a mostrare segni di decadenza pur volendo ancora apparire un vincente, o la scena durante la quale egli torna ai suoi vecchi amori di venditore di appartamenti e riesce a convincere una vecchietta al fine di provare la propria capacità di convincimento per vincere un’altra prova di convincimento assai più ardua e quasi pindarica: convincere sei parlamentari di altri partiti a votare a suo favore per far cadere il governo Prodi: e ci riesce!

Ma a fronte di tanti successi in mezzo ad alcune gaffes clamorose, ecco che si avvicina la sua fine con la scena graffiante, impietosa di sua moglie che gli annuncia di voler divorziare, forse la scena clou di tutto il poderoso lavoro sorrentiniano: un momento brutale che inciderà profondamente nell’animo di Silvio: è l’inizio della fine ed il cavaliere comincia a comportarsi, forse per vendetta verso tutto il mondo, in maniera molto ma molto diversa da ciò che fino ad allora era apparso: amici fidati brutalmente accantonati, nemici distrutti come Veronica ha distrutto lui, un insieme di contraddizioni che lo portano a ciò che poi la politica ha completato.

L’animo dell’imprenditore è ancora, però, vigile e l’Italia che lo applaude e quella che lo accusa emergono dalle immagini del terremoto dell’Aquila, una catastrofe che Berlusconi utilizza per il suo rilancio nel tentativo di riconquistare un’Italia che non lo sopporta e che Sorrentino descrive magistralmente attraverso una muta sequenza di immagini che evidenziano la sofferenza dei disastrati e dei soccorritori.

Persone evidenziate nel film e del calibro di Fedele Confalonieri, di Mike Bongiorno, di Mariano Apicella, di Santino Recchia, di Kira vengono introdotti dal regista in forma fittizia e/o per inventare dei personaggi che il regista dichiara di aver introdotto nella storia perché voleva essere libero di inventarli; per esempio “ il Dio “ interpretato da Roberto Herlitzka non è altro che la similitudine dell’inizio della decadenza di Silvio mentre il senatore interpretato da Bentivoglio vuole essere il simbolo del camaleontismo berlusconiano; il cantante – amico Apicella rappresenta, secondo Sorrentino, l’esempio della paura di chi circonda Berlusconi di perdere il contatto con lui.

Insomma, l’universo in difficoltà che Sorrentino descrive è un ambiente che può anche non piacere ma è certamente un gran bel film che si ispira ( o imita ? ) Fellini, Scorsese, Kubrick in quanto , dichiara il regista, è sempre cosa buona ispirarsi ai grandi, anche se a volte può non essere facile imitarli.

Quanto alle singole interpretazioni appare inutile descriverle perché i Berlusconi ed i Doris ai quali Servillo dà la figura appaiono inimitabili da qualunque altro attore atteso che la mimica facciale della quale egli dispone è semplicemente unica; Veronica è una insuperabile Elena Sofia Ricci mentre Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen continuano nelle belle ed uniche interpretazioni delle quali hanno dato prova nella versione “ 1 “ di Loro, di quegli italiani che “ Lui “ ha da una parte generosamente trattato e dall’altra ha con la stessa forza tentato di incantare con la sua personalità estremamente complessa e trascinante.

Tra le proiezioni programmate in chiusura di programma all’Arena Groupama, la più grande, segnaliamo: il 28 agosto una serata speciale musical cinematografica dedicata agli Abba, il 29 agosto “ Wonder “ ed il 31 “ Benedetta Follia “ mentre per i restanti due giorni di settembre sono previste: l’1 “ Dogman “ ed il 2 “ The greatest showman “.

Le proiezioni in programma negli altri spazi dell’Isola ( Isola Mondo, Spazio Young e Laboratorio ) nonché tutti gli altri eventi sull’isola sono consultabili visitando il sito www.isoladiroma.it.