Home News Bang Bang! Petra e Coliandro insieme, gli ‘Avengers’ degli ispettori di polizia

Bang Bang! Petra e Coliandro insieme, gli ‘Avengers’ degli ispettori di polizia

Siamo un popolo di santi, poeti e ispettori di polizia. Le serie televisive ultimamente ci vanno a nozze, dalla Squadra Antimafia fino al decennale commissario Montalbano, figlio della penna di Andrea Camilleri che, anche nelle repliche, continua a regalare ascolti da record per Rai1.

L’ultima ispettrice (sempre di polizia, mai dall’arma dei carabinieri, chissà perché) che ha bussato alle nostre porte si chiama Petra Delicato, interpretata dalla sempre convincente Paola Cortellesi in quattro film tv che Sky sta mandando in onda ogni lunedì dal 14 settembre. Prodotta da Cattleya e Bartley Films, l’epopea di Petra prende spunto dai romanzi gialli della spagnola Alicia Giménez-Bartlett, pubblicati in Italia da Sellerio (la stessa di Camilleri, non è mai un caso) e ci regalano una donna solitaria, dura e anche un po’ volgare, con due matrimoni alle spalle e una vita affettiva tendente al non impegno. Ad aiutare Petra è il viceispettore Monte interpretato da Andrea Pennacchi, poliziotto quasi in pensione, addolorato dalla perdita della moglie, con un figlio lontano che non vede mai e che, nonostante tutto, ha una visione ancora romantica della vita e della professione.

Guardando le prime tre puntate e aspettando l’epilogo della serie, il prossimo 4 ottobre, si può dire che l’esperimento sia pienamente riuscito e la Petra disegnata dalla Cortellesi ricorda anche un altro ispettore di polizia, forse il più politically uncorrect del piccolo schermo, Coliandro, interpretato dall’eclettico Giampaolo Morelli, messo in piedi da Carlo Lucarelli e giunto, a furore di popolo televisivo alla ottava stagione. Sì certo i caratteri dei due ispettori sono differenti, Morelli è molto bravo a incasinarsi da solo, vive in una Bologna che non è la Genova in cui si muove Petra, e anche la regie televisive sono assai diverse, scoppiettante e molto innovativa quella dei fratelli Manetti, più statica e cinematografica quella della Tognazzi. Eppure insieme i due ispettori farebbero faville.

A Coliandro amante della pausa caffè, di una certa stasi lavorativa (non a caso viene spesso punito dai superiori) e dei film dell’ispettore Callaghan si alterna una Petra che non ama così tanto essere protagonista (viene dall’archivio anche lei come Coliadro) ma allo stesso modo del collega bolognese ha l’intuito dalla sua parte che la porta a risolvere anche casi complicati (come l’ultimo sulla “setta degli evirati”). E poi il linguaggio: una Petra che invece di dire vado in bagno esclama “vado a pisciare” è già sulla strada di “che vita di merda” pilot caro a Coliandro e ai suoi fans che lo amano tanto quanto le pizze surgelate che è costretto spesso a mangiarsi da solo. Insomma potrebbero essere complementari. Hanno poi anche un’altra cosa in comune: entrambi finiscono per portarsi a letto il bello/a tenebroso/a di turno sempre nel segno che il protagonista di una serie, anche se ‘ammaccato’ nella vita privata, resta pur sempre il vincitore (deve far sognare in qualche modo il telespettatore o no?).

Fantasie, quindi, vederli insieme a risolvere un caso magari tra Genova e Bologna? Così come gli Avengers hanno messo insieme Iron man e Thor, Capitan America e perfino l’Uomo Ragno, lo stesso si potrebbe pensare a casa nostra, una sorta di ‘Avengers degli ispettori di polizia delle serie tv’ (lasciando da parte per una volta diritti e compensi, meglio lacci e lacciuoli) ma per lanciarsi in una sorta di esperimento di storytelling crossmediale, dove si incrocerebbero le storie e le avventure dei nostri protagonisti, a partire da Petra e Coliandro. Insomma una sorta di bang bang (dal suono delle pistole dei nostri eroi) pronti a destrutturare i canovacci che fino ad oggi si sono costruiti.

Giornalista professionista, ha lavorato nelle redazioni del Tg4, Il Giornale, Liberal, Affari & Finanza e, come corrispondente, per Tribuna de Actualidad. È stato tra i curatori della comunicazione aziendale di Cirlab, Netsystem ed Enel. È autore dei libri El Paìs, le ragioni di una svolta (FrancoAngeli, 1999), Europa di carta guida alla stampa estera (FrancoAngeli, terza edizione 2009) e coautore del volume Guido Gonella, il giornalista (Edizioni Goliardiche, 2006). Ha insegnato Storia del giornalismo europeo all'Università Lumsa di Roma. Nel 2006 ha vinto il premio giornalistico come addetto stampa dell'anno per l'economia. E' stato capo ufficio stampa del Ministero del Commercio Internazionale, vice coordinatore dell'Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico e assistente per la stampa nazionale a Palazzo Chigi durante l'esperienza del Governo tecnico guidato dal prof. Mario Monti.