Home Cinema Burraco fatale, ovvero ogni donna è sempre in cerca del principe azzurro

Burraco fatale, ovvero ogni donna è sempre in cerca del principe azzurro

Quattro donne, quattro amiche per la pelle, quattro diversi modi di intendere i rapporti tra coniugi ma un’unica passione per quel gioco che da qualche anno a questa parte impazza a tutti i livelli sociali: il burraco; quel gioco di carte attraverso il quale chi lo gioca sostine che faciliti la socializzazione.

E se non è socializzazione quella che Irma, Eugenia, Miranda e Rina mettono in atto nel corso dello svolgimento di questa storiella che racconta il mondo femminile sotto tante sfaccettature non riusciamo a capire quale altra forma di contatti sociali si possa immaginare: tutte e quattro, anzi cinque compresa la suocera di Miranda, una vedova ancora barzotta che in fatto di chiacchere non è seconda a nessuno, vivono più o meno desiderandole, una serie di storie variegate e tutto sommato simpatiche ed allegre.

Ambientato in quel di Anzio, una città portuale alle porte di Roma, il film narra delle quattro amiche che, brave in quel gioco, parteciperanno ad un torneo nazionale di burraco e che, prima di acquisire il diritto a parteciparvi restano vittime, almeno tre di loro, di una serie di fatalità amorose la più importante delle quali è quella vissuta da Irma che si innamora perdutamente di un falso pescatore bravo a girare per il porto a cavallo di una scassatissima motoretta ( un’Ape degli anni 60 e forse prima ).

Inutile raccontare nel dettaglio le vicende, simpatiche ed allegre, vissute dai vari personaggi, veramente tutti azzeccati, che compongono la gradevole storia diretta da Giuliana Gamba: bisogna soltanto vederlo questo film dal carattere distensivo che evidenzia l’utopia dell’amore all’interno della vita di coppia e che genera pressoché in maniera inevitabile le reazioni di Irma ( Claudia Gerini, splendida ) e quelle della ormai disillusa Eugenia ( Angela Finocchiaro, simpatica come sempre ) che quasi quasi sta per vivere un’avventura mentre si trova in trasferta lontana dal marito; composta Miranda ( Caterina Guzzanti in splendida forma ) una vedova non in cerca di consolazioni,  e le esibizioni veramente comiche di Rina, una notaia senza voglia di lavorare ma evidentemente disponibile per una storia una tantum ( Paola Minaccioni, non soltanto brava e simpatica, ma dotata di una innata comicità sottile e molto efficace ).

A corredo dello speciman di figure femminili in cerca di affetto, una attempata ma ancora gradevole vedova, colma di civetteria, suocera di Miranda, interpretata da una spumeggiante Loretta Goggi.

Una commedia all’italiana ( un cinepanettone? ) che affonda le sue radici nel mondo di quelle love story in grado di far sognare il pubblico, particolarmente quello femminile che, dedito al burraco, non mancherà di apprezzare il gioco come fattore scatenante di questa apprezzabile pellicola.