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Checco Zalone nel nuovo listino Medusa

checco zalone-listino Medusa
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Alla Casa del cinema di Roma la mattina di martedì 30 giugno è stato presentato il listino 2015-2016 della Medusa Film, la più grande casa di produzione e distribuzione italiana, che compie adesso i suoi primi vent’anni di vita. Il presidente Carlo Rossella, «insieme con il capogruppo Mediaset», ha manifestato la propria soddisfazione «per quello che Medusa ha fatto per il cinema italiano in questi vent’anni». Le parole dell’amministratore delegato e vicepresidente Giampaolo Letta hanno quindi coniugato la continuità con l’innovazione. Nonostante una leggera flessione sugli investimenti dell’ultimo anno, infatti, con più di un miliardo e mezzo di euro d’incasso totale e 704 film (di cui 309 italiani) all’attivo Medusa si conferma – come ricorda Letta – «il primo distributore in Italia», e continuerà a puntare sulle commedie italiane di sicuro incasso valorizzando la qualità di opere di autori affermati ed emergenti a fianco di alcuni imperdibili blockbuster stranieri.

Non è un caso, d’altronde, che nel curriculum Medusa e tra i primi duecento incassi in Italia dal 1995 al 2015 spicchino tutti i film di Aldo, Giovanni e Giacomo, il Leonardo Pieraccioni post-Cecchi Gori, i registi Gabriele Muccino, Paolo Genovese, Fausto Brizzi e Luca Miniero (“Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”: quasi 57 milioni di euro in totale), blockbuster stranieri come “Il Signore degli Anelli” e “Quasi amici” e, soprattutto, il secondo e il terzo film con Checco Zalone, “Sole a Catinelle” e “Che bella giornata”, rispettivamente, secondo e terzo incasso di sempre dopo “Avatar” (in verità – ha sottolineato Letta – «“Sole a catinelle” ha incassato meno di “Avatar” solo per il costo del biglietto maggiorato dal 3D: ha totalizzato oltre cinquecentomila spettatori in più»); né è un caso che quindici dei trentotto film che al box office italiano hanno superato quota venti milioni di euro siano targati Medusa.

Due i colpi grossi per la prossima stagione: il nuovo film con Zalone diretto da Gennaro Nunziante, “Quo vado”, girato tra l’Italia e la Norvegia (uscita prevista: 1° gennaio 2016), e il ritorno del cine-panettone firmato Neri Parenti, “Vacanze di Natale ai Caraibi”, con Christian De Sica, Massimo Ghini, Angela Finocchiaro, Luca Argentero, Ilaria Spada e Dario Bandiera. Ad accompagnare questi due arieti, il nuovo film di Genovese, “Perfetti sconosciuti”, con Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo e Anna Foglietta, quello di Brizzi, “Forever Young”, con Sabrina Ferilli, Teo Teocoli, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi e Pasquale Petrolo in arte Lillo, e il secondo film di Maccio Capatonda.

Grande attesa inoltre per “The Transporter: Legacy”, prodotto da Luc Besson, “Big Friendly Giant”, la nuova opera di Steven Spielberg (tratta dal libro Roald Dahl), e “Fuck You, Prof!” di Bora Dagtekin, campione d’incassi in Germania. Cui si aggiungeranno “Belli di papà” di Guido Chiesa, con Diego Abatantuono, e il film sullo “Zoo di 105”, “On Air. Storia di un successo” di Davide Simon Mazzoli, con Giancarlo Giannini, Chiara Francini, Claudio Cecchetto e Marco Marzocca. “Mezzogiorno meno un quarto” dei The Pills (Matteo Corradini, Luigi Di Capua e Luca Vecchi, regista del film e sceneggiatore assieme agli altri due), ovvero del trio di autori di una webserie di culto approdata in TV, testimonia poi l’attenzione di Medusa verso gli emergenti e le nuove forme di produzione cinematografica. Senza perdere di vista i film d’autore: il biopic su Papa Bergoglio “Chiamatemi Francesco”, diretto da Daniele Luchetti, “L’attesa” di Piero Messina con Juliette Binoche, Lou de Laâge e Giorgio Colangeli (film che a settembre potrebbe essere al Festival di Venezia) e “Indivisibili”, terza opera di Edoardo De Angelis dopo “Mozzarella Stories” e “Perez.”. Regista di Zalone, Nunziante sarà impegnato in altri due lavori: dirigerà “L’amico di scorta” e sarà lo sceneggiatore di “Tiramisù” con Fabio De Luigi; il quale sarà protagonista e, per la prima volta, regista. In occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze, Medusa mette altresì in listino il documentario di Brando e Folco Quilici basato sulle riprese e le interviste di quei terribili giorni realizzate dallo stesso Folco. Infine, tra Natale 2016 e Capodanno 2017, Medusa ci regalerà il nuovo film di Salvatore Ficarra e Valentino Picone e quello di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Massimo Nardin è Dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, docente universitario presso l'Università LUMSA di Roma e l'Università degli Studi Roma Tre, diplomato in Fotografia allo IED Istituto Europeo di Design di Roma, giornalista pubblicista, critico cinematografico, sceneggiatore e regista. È redattore capo della sezione Cinema della rivista on-line “Il profumo della dolce vita” e membro del comitato di redazione di “Cabiria. Studi di cinema - Ciemme nuova serie”, quadrimestrale del Cinit Cineforum Italiano edito da Il Geko Edizioni (Avegno, GE). È membro della Giuria di “Sorriso diverso”, premio di critica sociale della Mostra del Cinema di Venezia, e del Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”. Oltre a numerosi saggi e articoli sul cinema e le nuove tecnologie, ha pubblicato finora tre libri: “Evocare l'inatteso. Lo sguardo trasfigurante nel cinema di Andrej Tarkovskij” (ANCCI, Roma 2002 - Menzione speciale al “Premio Diego Fabbri 2003”), “Il cinema e le Muse. Dalla scrittura al digitale” (Aracne, Roma 2006) e “Il giuda digitale. Il cinema del futuro dalle ceneri del passato” (Carocci, Roma 2008). Ha scritto e diretto diversi cortometraggi ed è autore di due progetti originali per lungometraggio di finzione: “Transilvaniaburg” e “La bambina di Chernobyl”, quest'ultimo scritto assieme a Luca Caprara. “Transilvaniaburg” ha vinto il “Premio internazionale di sceneggiatura Salvatore Quasimodo” (2007) e nel 2010 è stato ammesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al contributo per lo sviluppo di progetti di lungometraggio tratti da sceneggiature originali; nell'autunno 2020, il MiBACT ha ammesso “La bambina di Chernobyl” al contributo per la scrittura di opere cinematografiche di lungometraggio.