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“Chiamatemi Francesco, il Papa della gente” di Daniele Lucchetti

Chiamatemi Francesco
Chiamatemi Francesco
Chiamatemi Francesco

“CHIAMATEMI FRANCESCO, IL PAPA DELLA GENTE” con la regia di Daniele Lucchetti, al cinema dal 3 dicembre 2015.
Pietro Valsecchi presenta il film dedicato al Papa che sta rivoluzionando il mondo cattolico, con la sua semplicità riesce a comunicare con tutti, avvicinando alla Chiesa anche i non credenti. Papa Francesco, che della semplicità ha fatto la sua arma vincente, è il protagonista della storia contemporanea, lo è diventato dalla sua prima uscita pubblica con il suo “buongiorno”, nel corso del tempo lo vediamo portare avanti una moralizzazione della Chiesa che non ha precedenti nella storia ed è per questo, probabilmente, che a poco tempo dalla suo arrivo al pontificato, si avverte la necessità di conoscere più in profondità la sua storia personale, le sue origini e comprendere come una grande personalità sia più determinante nell’essere incisivo nel suo operato.

Il Film
“Chiamatemi Francesco” è il racconto del percorso che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. È un viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di un paese – l’Argentina – che ha vissuto momenti storici controversi, fino all’elezione al soglio pontificio nel 2013.
Negli anni della giovinezza Jorge è un ragazzo come tanti, peronista, con una fidanzata, gli amici, e una professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, cui rimarrà legato per tutta la vita. Tutto cambia quando la vocazione lo porterà a entrare, poco più che ventenne, nel rigoroso ordine dei Gesuiti.
Durante la terribile dittatura militare di Videla, Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l’Argentina. Questa responsabilità in un momento così tetro metterà alla prova, nel modo più drammatico, la fede e il coraggio del futuro Papa. Jorge nonostante i rischi si impegnerà in prima persona nella difesa dei perseguitati dal regime – ma pagherà un prezzo umanamente altissimo vedendo morire o “scomparire” alcuni tra i suoi più amati compagni di strada.
Da questa esperienza Bergoglio uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati. Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires continuerà la sua opera di aiuto agli abitanti delle periferie, difendendoli dalle sopraffazioni del potere e promuovendone la crescita individuale e collettiva. Il racconto si conclude con l’indimenticabile serata in cui, in una piazza San Pietro stracolma di folla, Jorge Bergoglio vestito di bianco e con una croce di ferro, saluterà il mondo con il nome di Francesco, con la schietta semplicità e l’umanità profonda con cui tutti siamo abituati a conoscerlo.