Cinema

Crazy for football dal David di Donatello a Lo Spiraglio Filmfestival

 

 

Lo Spiraglio filmfestival: Crazy for football

Roma, 2 aprile 2017 – Forti emozioni e grande commozione guardando il documentario Crazy for Football, di Volfango De Biasi, proiettato a Lo Spiraglio, 7° Filmfestival della salute mentale organizzato al Maxxi di Roma. Documentario che ha vinto il David di Donatello, per la sceneggiatura di Volfango De Biasi e Francesco Trento.

Ma di cosa si tratta? E’ la storia di una squadra di calcio che si prepara per poi giocare il campionato mondiale di calcio a cinque ad Osaka, in Giappone. Detta così sembra banale, ma ciò che lo rende speciale sono i giocatori e le figure che ruotano intorno a loro.

Attacchi di panico, voci, schizofrenie, allucinazioni, sono i fantasmi con cui quotidianamente combattono gli interpreti di questo film. I giocatori sono degli attori speciali, pazienti psichiatrici selezionati dai dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, ma che una volta entrati in campo e proprio grazie a questo entrare in campo riescono a combattere le loro difficoltà, riescono a dare un calcio alle loro paure. Sedici ragazzi ognuno con una storia alle spalle e dalle diverse sfaccettature vengono scelti dall’allenatore Enrico Zanchini, ex giocatore di calcio a cinque, per rappresentare l’Italia in questo campionato. Si tratta della prima nazionale italiana di “calcetto”, che concorrerà ai mondiali per pazienti psichiatrici a Osaka.

In un breve lasso di tempo, 55 giorni, il mister deve renderli pronti ad affrontare le squadre avversarie. Insieme ai ragazzi e all’allenatore ci sono un campione del mondo di pugilato, Vincenzo Cantatore, a fare da preparatore atletico e uno psichiatra, Santo Rullo, come direttore sportivo.

E’ un grosso impegno, arduo per tutti, pensare a se stessi come parte di un team, essere parte di una squadra è uno degli obiettivi dell’allenatore, una sinergia che serve anche ai ragazzi per uscire dal loro mondo, per entrare a far parte di una realtà diversa.

E così avviene, il pensiero di ognuno è diventato il Giappone, riuscire a far parte del campionato e vincerlo.

Dopo una prima selezione basata su fattori medici e sportivi, finalmente si forma la squadra e iniziano gli allenamenti. E’ un grande Enrico Zanchini che li fa sentire sempre al top, anche quando vacillano, d’altra parte spronare è una delle caratteristiche di un bravo allenatore. Una cosa non smetterà mai di dir loro: “ogni cozza ha il suo scoglio”, che sarà il “tormentone” che spingerà i ragazzi a star dietro alla palla, a marcare stretto l’avversario.

Si allenano tutti i giorni, vengono stabiliti i ruoli dei giocatori, chi in porta, chi all’attacco, chi in difesa, i ragazzi si abituano a pensare di essere una squadra, e che ciò che faranno farà bene a tutta la squadra.

Dopo qualche giorno di incertezza la partenza è ufficializzata, adesso occorre pensare agli accessori. Tutti insieme vanno insieme a comprare gli scarpini, il proprietario del negozio per aiutarli decide di regarle.

I ragazzi sono euforici, ma di una euforia positiva. Gli ultimi preparativi e arriva il giorno della partenza. Il mister dà loro le divise ufficiali. Una volta atterrati e rilassati, il gruppo va ad incontrarsi con le squadre avversarie. Iniziano le partite. Commovente è stato sentire l’inno d’Italia a tutto volume, in quel momento non in campo non c’erano sani o pazienti, ma solo persone che rappresentavano il nostro Paese in un gioco sportivo. La prima partita la perdono, ma il mister non si perde d’animo e li incoraggia. Giocano la seconda partita, pareggiano, il mister li incita sempre di più, dicendogli loro che sono stati i migliori giocatori in campo, che vuole portare a casa la medaglia di bronzo, e così succede, vincono la terza partita.

Visto il successo del campionato raccontato in Crazy for football, il comitato giapponese organizzerà i campionati anche per il 2018, e la sede scelta sarà proprio l’Italia. L’allenatore Zanchini andrà di nuovo in giro a cercare nuovi giocatori.

di Monica Palermo