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Cui prodest? A chi giova? L’eutanasia di un Movimento

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Cui prodest? A chi giova? L’eutanasia di un Movimento

Inauguriamo la rubrica “LiberaMente” immaginando un ipotetico scenario, partendo dalla cronaca delle ultime ore che vede il crollo di qualunque credibilità del partito che doveva “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno” e che invece è diventato lo zimbello di tutti, partendo dall’eutanasia del Movimento 5Stelle. E non perdono tempo i politici di lungo corso che, come avvoltoi sulle carcasse degli animali si avventano sferrando gli ultimi colpi su creature ormai inermi, si afrettano a decretarne la fine, gongolando nella speranza che cada anche la “stella” di Conte.

Più che un’ipotesi complottista, facciamo congetture su quanto è accaduto al M5S, dopo le “inaspettate” esternazioni di Beppe Grillo, in quella che è sembrata la rivendicazione di paternità del progetto politico, affondato poi proprio dall’elevato.

Cui Prodest? A chi giova? E’ questa la domanda che doveva porsi l’ex premier quando, senza alcun preavviso, “l’elevato” ha iniziato a insultarlo. E’ stato l’inizio dell’eutanasia dei 5S, a cui gli stessi grillini hanno assistito inermi, svuotati di ogni potere dal garante-padrone. I tentativi di ricompattare il Movimento sono durati il tempo necessario a far modificare la legge Bonafede, alla faccia di tutti quelli che hanno creduto che potesse esistere una giustizia vera. A chi giova la riforma della giustizia? Certo non ai cittadini onesti, non a chi ha bisogno di vedere riconosciuto il danno. Proviamo a dare una chiave di lettura diversa: Grillo è preso dal panico per le implicazioni del figlio Ciro nella vicenda che lo vede indagato (non già colpevole) di violenza sessuale, si spende prima in un video in difesa del figlio, poi dopo alcune settimane senza un motivo apparente, contraddicendo se stesso, sferra un attacco frontale all’ex premier che lui stesso aveva designato come leader del Movimento. Perchè, ci siamo chiesti, mentre “la stella” di Giuseppe Conte brilla più delle sue “5 stelle”, ricevendo il consenso popolare che nessun altro premier o ex premier ha mai ricevuto (tralasciamo per ora il contesto europeo). Perchè, proprio nel momento più importante, mentre si prepara una campagna elettorale, Grillo affonda i suoi?

C’è grande attesa per l’arrivo di Conte alla guida del Movimento, ogni sua uscita pubblica è un plebiscito. E’ necessario fermare Conte, indebolire i 5Stelle per permettere le modifiche alla legge sulla prescrizione di cui potrtebbe (eventualmente) beneficiare anche Ciro.  Come fermare la corsa di Conte? Come far passare la controriforma, senza rinnegare ufficialmente uno dei più importanti baluardi del Movimento? Semplice: screditando Conte! 

Demenza senile? Perdita di lucidità? No, un piano ben cognegnato di eutanasia del Movimento. Grillo era ben consapevole di quello che avrebbe generato il suo comportamento, era già tutto previsto. Era necessario prendere tempo per affossare la legge voluta proprio dai 5S, uscendone “pulito”. Obiettivo raggiunto: nel marasma generale ha vinto lui, Grillo, che ha gridato il suo ultimo “Vaffa” non solo ai suoi ma a tutta quella parte del Paese che ha creduto e crede negli ideali di giustizia, legalità ed equità (che poi sono i valori fondanti della nostra Costituzione).

Cosa accadrà? Con un piccolo sforzo di immaginazione, possiamo prevedere che l’accordo con Conte si troverà già nelle prossime ore. Pregheranno Giuseppe Conte di restare. Da uomo dignitoso e con la schiena dritta, Conte “rifiuterà l’offerta e andrà avani” per la sua strada. Una strada tutta in salita.