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“ Dispensa stellata “: idee gourmet per “ riciclare “ zampone e cotechino avanzato a Natale

Non si tratta di riciclare in senso negativo ciò che l’ultimo Natale, quello del 2020, sotto pandemia, non è riuscito a far consumare agli italiani dai “ cenoni “ delle feste: è invece un modo assolutamente creativo di riportare in tavola, senza sprecarli, quelli che in genere definiamo come “ avanzi “ ma che avanzi propriamente non sono.

E sotto l’insegna di “ Dopo Natale vietato buttare “ il format “ Dispensa stellata “ ha organizzato a Roma uno show coking tendente a stimolare i consumi di preziosità natalizie attraverso la preparazione di ricette originali a base, ad esempio, di zampone e cotechino: un riuso a fini creativi di quanto avanzato sulle tavole, da utilizzarsi anche fuori periodo, in un momento economicamente difficile che invoglia senz’altro a risparmiare, come ai tempi delle nostre nonne ma nel pieno rispetto delle norme CEE nel frattempo intervenute.

Preso atto che gli italiani, costretti a casa tra  lockdown e smart working hanno reagito con accortezza alle conseguenze della pandemia con il 54% delle famiglie che ha diminuito o addirittura annullato gli sprechi adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, fino alla spesa a chilometro zero, da popolo  di “ formichine “ qual’è, ha saputo sviluppare una maggiore consapevolezza sul valore del cibo.

E quindi, se la dispensa contiene ancora residui svuotiamola con stile: l’occasione l’ha creata il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP che, in vista della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ha invitato a festeggiare ancora una volta l’inizio del nuovo anno all’insegna del gusto e del riciclo.

Sebbene sia sorta nell’italiano in genere una maggiore attenzione al risparmio del cibo, il problema dello spreco alimentare resta rilevante, con ogni famiglia italiana che getta nella spazzatura cibo per un valore di 4,91 euro la settimana per un totale di 6,5 miliardi (Osservatorio Waste Watcher-DISTAL).

Per pubblicizzare ancor più la tendenza al “ riciclo “ stelle dello sport, della tv, della cucina, si sono cimentate ai fornelli del ristorante “ Esposizioni “, a Roma, per creare la loro personale “ ricetta del ricordo “: uno show cooking che ha costituito l’ occasione per raccontare le principali caratteristiche dello Zampone e del Cotechino Modena IGP, eccellenze della tradizione gastronomica italiana che a volte vengono dimenticate in dispensa dopo Capodanno, ma anche per spiegare al grande pubblico il valore prezioso della cucina povera, che trae ispirazione da concetti come il risparmio e il riutilizzo di ingredienti: moderatore dell’evento l’attore e conduttore radiotelevisivo Beppe Convertini.

Presenti alla manifestazione, dimostrando il legame tra cibo e sport ed attualità Massimiliano Rosolino, stella del nuoto italiano, ed Elisabetta Gregoraci, rappresentante la bellezza mediterranea per antonomasia.

Il tutto sotto la esperta direzione dello chef ambassador del ristorante “Esposizioni” Alessandro Circiello, stella della cucina contemporanea che ha saputo egregiamente coniugare l’equilibrio tra la tradizione e la nuova concezione gastronomica, che porta alle pietanze un tocco light.

Per la stampa presente il docente, giornalista di costume, collezionista d’arte, scrittore, opinionista e personaggio televisivo Nicola Santini,  noto al grande pubblico come esperto di bon ton che insegna come “ Buttare non è mai chic”.

Con la supervisione del gastroenterologo e nutrizionista dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Prof. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che ha dato vita ad un focus sulle proprietà e le caratteristiche di Zampone e Cotechino Modena IGP e sulle modalità di abbinamento dei due prodotti  in modo sano e gustoso.

Inoltre, ed in vista della celebrazione Giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare, Luca Falasconi, curatore del progetto 60 Sei ZERO promosso col Ministero dell’Ambiente, l’Università di Bologna – DISTAL e la campagna Spreco Zero, ha reso noti gli ultimi dati dello spreco alimentare in Italia.

Leit motiv dell’evento una citazione dello chef star Massimo Bottura: “In cucina, anche nell’alta cucina, è finito il tempo dell’estetica ed è arrivato quello dell’etica”.

Coordinati da Alessandro Circiello gli ospiti vip presenti alla manifestazione hanno preparato un intero menù all’insegna del riuso delle due eccellenze tipiche delle feste: Cotechino e Zampone Modena IGP: come antipasto, Nicola Santini ha proposto un involtino di melanzane ripieno di formaggio e Zampone Modena IGP. Come primo piatto, Elisabetta Gregoraci si è cimentata nella preparazione di una pasta ai mirtilli con pesto al basilico e dadolata di Cotechino Modena IGP, mentre Massimiliano Rosolino ha presentato un vero e proprio piatto “svuota-frigo”: delle polpette di Zampone Modena IGP con patate.

Poche parole sul vero volto del Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP costituito nel 2001 a Milanofiori (Milano), dopo un articolato percorso iniziato nel 1999, anno in cui i due prodotti hanno ottenuto l’ambito riconoscimento europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) con il regolamento della Commissione Europea n. 509/1999. Il Consorzio, che ha come scopo la tutela e la valorizzazione dello Zampone Modena e del Cotechino Modena IGP, conta oggi 12 aziende, che rappresentano i principali produttori dei due prodotti IGP che si distinguono come  tra i più antichi prodotti della salumeria italiana: la leggenda narra che avrebbero fatto la loro prima apparizione nell’inverno del 1511 a Mirandola, quando la città fu assediata dalle milizie del papa, Giulio II, Giuliano della Rovere quando i Mirandolesi si sarebbero ingegnati cominciando, in un primo momento, ad insaccare la carne di maiale nella cotenna o ad utilizzare la cotenna come ingrediente di un salume da cuocere, dando origine al cotechino e, successivamente, ad insaccarla nelle zampe, decretando l’origine dello zampone.

Nacquero così, per istinto di sopravvivenza quindi, il cotechino e lo zampone, magie gastronomiche, da secoli orgoglio della tradizione del Made in Italy che hanno acquisito la sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) che introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, evidenziando l’importanza delle tecniche di lavorazione impiegate oltre al rispetto del vincolo territoriale.

La sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione, ricetta e caratteristiche si possano ricondurre all’origine geografica, e di cui almeno una fase della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione avvenga nell’area delimitata.