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“Dostoevskij”:iniziate le riprese della prima serie tv per Sky Original e NOW TV scritta e diretta dai Fratelli D’Innocenzo

I fratelli D’Innocenzo, che nell’occasione sono anche gli sceneggiatori, hanno appena battuto il primo ciak di DOSTOEVSKIJ, la loro prima serie tv, che raccontano così, con lo stile unico delle loro parole e attraverso le primissime immagini rilasciate oggi.

«Dostoevskij è la storia di un uomo, di un poliziotto, di un fantasma, di un inverno, di una figlia, di un amico, della fine di un amico, di un fiume, di un assassino, di un pesce splendente, di una mano rotta, di una figlia abbandonata, di una colonscopia, di un carica batterie, di un collega più bravo, di un orfano, di un orfanotrofio, di una gravidanza, di una figlia

persa, di un collega più giovane, di un occhio lavato dentro un lavandino, di una malattia.

Dostoevskij è la battaglia decisiva tra tutti questi elementi del mondo».

Talenti rivelazione del cinema italiano degli ultimi anni grazie al fulminante esordio con “ La terra dell’abbastanza “ e al successo dei loro progetti successivi – Favolacce, Orso d’Argento per la Sceneggiatura alla Berlinale, e America Latina – i Fratelli D’Innocenzo gireranno Dostoevskij fra Roma e dintorni fino a fine inverno.

Arriverà prossimamente su Sky e in streaming su NOW in tutti i paesi in cui Sky è presente, compresi Regno Unito, Irlanda, Italia, Germania, Austria e Svizzera.

Come già annunciato DOSTOEVSKIJ avrà come protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Favola, Le otto montagne) nei panni di Enzo Vitello, un brillante detective dal passato doloroso, oltre a  Gabriel Montesi (Favolacce, Siccità, Romulus, Christian), Carlotta Gamba (America Latina, Dante), Federico Vanni (“ Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto “, “ Io sono l’abisso”).

DOSTOEVSKIJ segue le indagini di un poliziotto dal passato guasto e dal futuro inevitabile, Enzo Vitello, che si trova a indagare sulla scia di sangue di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij a causa delle lettere piene di dettagli macabri che lascia sulle scene del crimine. Ossessionato dalle parole del killer, il poliziotto arriva al punto di intraprendere una pericolosa indagine in solitaria, avvicinandosi sempre di più all’inquietante verità. Un poliziotto e un assassino, entrambi intangibili, sfuggenti, entrambi fantasmi, che procedono al buio nel buio della coscienza, che si danno la caccia ma anche una carezza, sviscerando assieme una solitudine che tutto assorbe e tutto ingloba. Dostoevskij segue l’indagine più complessa di tutte: il vero crimine è vivere?