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Famo$o, la rincorsa alla felicità di Sfera Ebbasta dimentica la tragedia di Corinaldo

Se i grandi sogni americani sono quasi tutti nati in un garage, quello di Sfera Ebbasta è nato un paio di anni fa in un McDonald’s di Cinisello Balsamo.

La sua storia, di un ragazzo di 27 anni che ora è pronto a lanciarsi alla conquista del mercato americano, è raccontata in un docufilm disponibile su Prime Video in cui, uno alla volta, compiano tutti gli artefici di questo successo, dall’amico dj Charlie Charles al top manager Fulgo insieme a Tano il suo assistente personale.

Ma in Famo$o, questo il titolo di questo viaggio itinerante da Cinisello a Los Angeles, fanno capolinea anche Shalbo, il rapper J-Balvin con il quale è nata una bella collaborazione artistica per affascinare il mondo latino americano e ancora Marracash e perfino il calciatore Andrea Petragna, passato dalla Spal al Napoli, con il quale ha aperto un ristorante Healthy Color, primo “fast food healthy” basato su uno stile di vita sano, come riferisce lo stesso Sfera Ebbasta.

Un progetto, questo docufilm di quasi due ore diretto da Pepsy Romanoff per Except e prodotto da Island Records/Universal Music Italia che anticipa anche il nuovo album in uscita il 20 novembre e che si chiamerà anche esso Famo$o.

“Più in alto sei, più rischi di cadere e farti male” racconta sempre con un sorriso compiacente Sfera Ebbasta, all’anagrafe Gionatra Boschetti mentre si ripercorre la sua storia partita con canzoni underground che componeva mentre – spiega la madre orgogliosa – faceva l’elettricista o il raider per consegnare le pizze a domicilio. Fino al primo successo con Panette brano che fa parte del suo primo album XDVR. Da lì sarà un bruciare sempre più le tappe e nel giro di un triennio (2016-2019) ecco la hit Rockstar, e poi Cupido e Tran Tran fino a Pablo realizzato con la collaborazione del produttore Rvssian.

Tutto bene, quindi? Non esattamente perché nel film non si fa accenno alla tragedia di Corinaldo, quando nel dicembre di due anni fa, in una discoteca affollata che attendeva l’arrivo del rapper, ci furono sei vittime (cinque ragazzi e uma mamma) e quel concerto si trasformò in orrore e dolore. Ecco in un docufilm importante come quello che vuole fare di Sfera Ebbasta un modello d’esportazione, addirittura lanciato alla conquista, non semplice e non facile, del mercato statunitense, ci si poteva aspettare qualcosa di più che una breve citazione nei titoli di coda. Peccato perché Sfera Ebbasta è un ragazzo che ha vissuto sulla sua pelle un percorso difficile, fatto di quella “periferia” che è insieme fonte d’isprazione ma anche di tanto dolore. Un ragazzo venuto su bene che ha saputo farsi apprezzare da un pubblico sempre più grande e non necessariamente amante della musica trap, basta vedere il successo come giurato di X Factor che gli è stato ampiamente riconosciuto.

E anche se lui, direttamente, non ha nessuna colpa nella tragedia di Corinaldo è anche vero che per diventare famosi e fare il salto ancora più grande bisognerebbe partire forse proprio da ciò che si vuole rimuovere o cancellare perché il dolore che si canta non può riguardare solo le ‘tipe’ o le droghe o i rapporti difficili con la polizia quando, senza nessuna colpa, sei ragazzi sono morti e magari anche loro mangiavano al Mc e sognavano di diventare, un giorno, famosi.

Giornalista professionista, ha lavorato nelle redazioni del Tg4, Il Giornale, Liberal, Affari & Finanza e, come corrispondente, per Tribuna de Actualidad. È stato tra i curatori della comunicazione aziendale di Cirlab, Netsystem ed Enel. È autore dei libri El Paìs, le ragioni di una svolta (FrancoAngeli, 1999), Europa di carta guida alla stampa estera (FrancoAngeli, terza edizione 2009) e coautore del volume Guido Gonella, il giornalista (Edizioni Goliardiche, 2006). Ha insegnato Storia del giornalismo europeo all'Università Lumsa di Roma. Nel 2006 ha vinto il premio giornalistico come addetto stampa dell'anno per l'economia. E' stato capo ufficio stampa del Ministero del Commercio Internazionale, vice coordinatore dell'Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico e assistente per la stampa nazionale a Palazzo Chigi durante l'esperienza del Governo tecnico guidato dal prof. Mario Monti.