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Fellini apre il Pulcinella FilmFest di Acerra

Il viaggio sui set felliniani, tra gli scatti del Centro Sperimentale di Cinematografia, la rievocazione animata e il commento di Valerio Caprara, è l’evento di apertura del Pulcinella FilmFest, che comincia domani.

Avvolto nella sua iconica sciarpa rossa si aggira nei corridoi di una mostra a lui dedicatagli. È online su www.pulcinellafestival.com “Incontro con Federico Fellini”, il film scritto e diretto dal regista e produttore Giuseppe Alessio Nuzzo, ch’è un’immersione esperienziale nell’arte del regista cinque volte Premio Oscar, attraverso trentanove scatti di grandi fotografi conservati nell’Archivio fotografico della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia e il commento critico del giornalista e docente universitario Valerio Caprara.

Un ideale incontro con il maestro riminese, ritratto nelle animazioni di Francesca Ferrara e sulle musiche originali di Adriano Aponte. Il film guiderà lo spettatore nella mostra virtuale, tra le immagini dei set di “La dolce vita”, “”, “Giulietta degli spiriti”, “Il Casanova di Federico Fellini”, “Lo sceicco bianco”, “La voce della luna”.



Prodotto da Paradise Pictures e realizzato nell’ambito delle attività di workexperience del progetto “CREA(t)tività” dell’avviso Benessere Giovani Acerra della Regione Campania, “Incontro con Fellini” è l’evento di apertura della quinta edizione del Pulcinella FilmFest (14 – 20 dicembre 2020), la rassegna che celebra la commedia cinematografica, ideata da Nuzzo con la direzione artistica di Gaetano Affinito e organizzata dalla “Casa del Cinema e delle Arti di Acerra”, progetto di valorizzazione delle arti del territorio realizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù.

Tutti i giorni sarà possibile vedere on-demand (gratuitamente previa registrazione) le trentaquattro opere in cartellone provenienti da undici nazioni e seguire in diretta radio e social gli incontri con ospiti e autori in concorso.

«Un dovuto omaggio ai cento anni dalla nascita di un grande maestro – ha dichiarato Nuzzo –. Rendendo fruibile quest’opera sul web, potremo raggiungere un pubblico più vasto, con la speranza e l’obiettivo di avvicinare i più giovani alla sua arte. Inoltre, potremo arrivare nelle case di tutta Italia e, perché no?, anche del mondo intero, per regalare un momento di svago, un viaggio nei set magici di Fellini».

«L’omaggio a Federico Fellini realizzato per l’edizione di questo travagliato 2020 del Festival della commedia – ha spiegato Caprara – esula dalla routine cerimoniale e propone un mix di (re)visioni degno dell’estro certo imitabile (l’aggettivo “felliniano” non è nato per caso) ma mai omologabile del maestro. Non si tratta solo di sottolineare la competenza e l’accuratezza con cui è stato allestita la mostra, ma anche di notare la pertinenza di una rievocazione operativa che evita di fare il verso a quanto inevitabilmente è stato già detto e scritto: sia sul versante della spiritosa mini ballata fumettistica, sia su quello dello splendido album fotografico vintage, infatti, è garantito l’effetto di una condivisione garbata e naturale e della promessa di un piacere intenso liberato, però, dall’obbligo di potervi accedere solo se si è cinefili incalliti. Anzi, è più probabile che i catecumeni Giuseppe Alessio Nuzzo & co. riescano a fare diventare tali tutti i visitatori che risponderanno al loro invito».

Massimo Nardin è Dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, docente universitario presso l'Università LUMSA di Roma e l'Università degli Studi Roma Tre, diplomato in Fotografia allo IED Istituto Europeo di Design di Roma, giornalista pubblicista, critico cinematografico, sceneggiatore e regista. È redattore capo della sezione Cinema della rivista on-line “Il profumo della dolce vita” e membro del comitato di redazione di “Cabiria. Studi di cinema - Ciemme nuova serie”, quadrimestrale del Cinit Cineforum Italiano edito da Il Geko Edizioni (Avegno, GE). È membro della Giuria di “Sorriso diverso”, premio di critica sociale della Mostra del Cinema di Venezia, e del Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”. Oltre a numerosi saggi e articoli sul cinema e le nuove tecnologie, ha pubblicato finora tre libri: “Evocare l'inatteso. Lo sguardo trasfigurante nel cinema di Andrej Tarkovskij” (ANCCI, Roma 2002 - Menzione speciale al “Premio Diego Fabbri 2003”), “Il cinema e le Muse. Dalla scrittura al digitale” (Aracne, Roma 2006) e “Il giuda digitale. Il cinema del futuro dalle ceneri del passato” (Carocci, Roma 2008). Ha scritto e diretto diversi cortometraggi ed è autore di due progetti originali per lungometraggio di finzione: “Transilvaniaburg” e “La bambina di Chernobyl”, quest'ultimo scritto assieme a Luca Caprara. “Transilvaniaburg” ha vinto il “Premio internazionale di sceneggiatura Salvatore Quasimodo” (2007) e nel 2010 è stato ammesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al contributo per lo sviluppo di progetti di lungometraggio tratti da sceneggiature originali; nell'autunno 2020, il MiBACT ha ammesso “La bambina di Chernobyl” al contributo per la scrittura di opere cinematografiche di lungometraggio.