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Festa del Cinema: “Era d’Estate” il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Era d'Estate
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Era d’Estate

La Festa del Cinema di Roma dedica un importante evento al ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino presentando, il 15 ottobre alle ore 21 presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica,  l’attesa anteprima di Era d’estate di Fiorella Infascelli. La regista romana – che ha lavorato al fianco di Giuseppe e Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Nanni Loy, e firmato pellicole presentate nei maggiori festival internazionali – racconta la permanenza presso l’isola dell’Asinara a cui i due giudici furono costretti nel 1985. Isolati per motivi di sicurezza, scrissero lì la maxi istruttoria per il processo alla mafia dell’anno successivo. “Antonino Caponnetto raccontava che i due giudici, durante il soggiorno all’Asinara, non avevano con loro le carte del maxiprocesso di Palermo, e che quindi per molti giorni non poterono lavorare – ha spiegato Infascelli – È stato questo dettaglio a farmi venire l’idea del film. Immaginare Falcone e Borsellino a tre mesi dall’inizio di uno dei più grandi processi del secolo, con l’ordinanza da finire, costretti a non lavorare. Costretti a quell’esilio”. Nel cast, che sarà presente all’Auditorium, alcuni fra i più interessanti attori italiani: Massimo Popolizio (Giovanni Falcone), Giuseppe Fiorello (Paolo Borsellino), Valeria Solarino (Francesca Morvillo), Claudia Potenza (Agnese Borsellino). Alla proiezione ufficiale parteciperanno numerose importanti personalità del mondo della cultura, della politica, delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

“ERA D’ESTATE”: L’Asinara, 1985. In una notte come tante sbarcano sull’isola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, la minaccia, intercettata dai Carabinieri dell’Ucciardone, è grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra. È un’estate calda, come non se ne vedevano da tempo, e nella piccola foresteria di Cala D’oliva, i due magistrati e le loro famiglie vivono completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell’Asinara, controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziare. Passano i giorni, ci si organizza, i rapporti a poco a poco fra tutti diventano più intimi, ed è come se quella vacanza obbligata desse modo ad ognuno di scoprire l’altro. Così trascorre un mese fatto di notti insonni, di sorrisi, di scherzi, di pensieri, una lunga, inaspettata tregua in attesa di riprendere il lavoro, in attesa che il ministero fornisca le carte per continuare la stesura dell’ordinanza-sentenza del maxi processo, il capolavoro di Falcone e Borsellino che affermerà una volta per tutte che la mafia esiste e ha un nome “Cosa Nostra”. Finalmente le carte arriveranno, Paolo e Giovanni ricominceranno a lavorare giorno e notte e una nuova, sconosciuta armonia sembra nascere in quell’angolo di mondo, un’inedita serenità familiare che potrebbe durare anche per sempre. Tuttavia, rientrato il pericolo, arriva l’ordine di tornare di nuovo Palermo.