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Freeheld di Peter Sollet, la storia che ha cambiato i diritti civili in America

Freehold
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Freeheld

“FREEHELD” di Peter Sollet, è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, alla presenza di Hellen Page e Peter Sollet, arriva nelle sale italiane il prossimo 5 novembre. Recensione di MK. “Freeheld” è tratto da un cortometraggio-documentario che ha ricevuto un Premio Oscar, tratto da una storia vera, racconta la storia di un amore gay tra una poliziotta che si ammala di cancro e una ragazza. A volte anche un film sui diritti civili riesce a non annoiare e questo è un raro caso. Grazie a una grande Julien More e a una sceneggiatura incalzante che ci commuove, questo rapporto tra due donne finisce per coinvolgere lo spettatore nel profondo.

Ellen Page e Peter Sellet. Ph. S. Filice
Ellen Page e Peter Sellet. Ph. S. Filice

Purtroppo questo tipo di amore è ancora boicottato in tante parti del mondo e, forse, “Freeheld” andrebbe consigliato alle persone che hanno ancora delle riserve in merito (e qui in Italia non mancano). Una storia d’amore osteggiata almeno fino a quando sopraggiunge la malattia di Laurel (Julianne Moore), tutte le riserve crollano e i funzionari della contea finiranno per concedere il diritto all’eredità per Stacie (Ellen Page). Bisogna dire che nella realtà le due protagoniste avevano più o meno la stessa età, mentre nel film c’è un gap di età, quasi a far sembrare Stacie sua figlia. Ma questo è stato sicuramente voluto per dare un aspetto anche più materno alla protagonista. Grazie a questo stratagemma il film ci strugge di tenerezza a tal punto che dimentichiamo completamente che il rapporto è “cosiddetto” contro natura. Bisogna anche dire che se non ci fosse stata la malattia mortale di Laurel e la sua determinazione le cose non sarebbero andate proprio così, ma il caso ha fatto sì che questa storia cambiasse la storia dei diritti civili in America. Il film è ben fatto e ben sceneggiato e ha tutte le carte in regola per vincere altri premi.

Mk