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Giffoni 2015: Tea Falco, timida ma non troppo “posso essere Brando”

Tea Falco a Giffoni 2015. Ph. Gianni Cesariello
Tea Falco a Giffoni 2015. Ph. Gianni Cesariello
Tea Falco a Giffoni 2015. Ph. Gianni Cesariello

Tea Falco conquista Giffoni nel corso della giornata inaugurale, Tea è la ‘madrina’ della 45esima edizione del Giffoni Experience, e sorprende tutti per la sua personalità che era emersa anche dopo la sua interpretazione della fiction 1992. Con un look da “figlia dei fiori”: gonna plissè di seta verde con disegni geometrici e top nero che lascia intravedere l’ombelico, fiori tra i capelli, Tea non dà mai risposte banali,  riscattando la propria immagine messa in discussione per le sue interpretazioni “sognanti”, ha spiegato che la timidezza è piuttosto una forma di rispetto e di saggezza.La sua interpretazione di 1992, infatti, ha diviso la critica e spiazzato il pubblico e lei, per difendersi, ha piazzato un ironico video su facebook in cui ha risposto a chi ha stroncato la sua dizione “sbiascicata”: “Fatico a difendermi dalle accuse-dice- L’arma migliore è il sorriso e l’ironia. Bisogna pensare che spesso le persone che ti accusano non sono serie. Quindi, meglio rispondere con una battuta. Possibilmente pungente”. E anche con i giovani giurati, difende la serie tv rispondendo per le rime a un ragazzo che la definisce una soap opera: “Non ti lascio dire che è una soap opera senza dirti che non sono per niente d’accordo”

Tea Falco a Giffoni 2015. Ph. Gianni Cesariello
Tea Falco a Giffoni 2015. Ph. Gianni Cesariello

Poi ha stupito dichiarando:”Voglio un figlio da Stromae, mi piacerebbe un figlio di colore”. “Da bambina ero molto timida -racconta Tea- crescendo lo sono diventata ancora di più. L’unica differenza è che ora riesco a mascherare la mia timidezza. Da piccola immaginavo come potesse essere la mia vita futura e penso proprio di non essere cambiata nel carattere. La timidezza la considero una dote, è una forma di rispetto che non va più di moda: non esistono più persone che per rispetto non ti guardano negli occhi. Io invece penso che la timidezza sia una forma di saggezza”. Ricordando gli inizi da fotografa: “Ho iniziato a fare foto perchè non avevo niente da fare. Non ho intenzione di abbandonare la passione per la fotografia, mi ha aiutato a capire molte cose all’inizio della mia carriera e mi ha insegnato ad osservare gli altri. L’osservazione è una caratteristica fondamentale nella mia vita. Quando incontro una persona mi piace immaginare cosa ha fatto, che vita ha avuto, da dove viene. Il mio carpe diem è cogliere l’attimo di parlare con le persone. Come diceva Pirandello, siamo il frutto delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita”.

Tra i suoi sogni impossibili c’è quello di conoscere Marlon Brando e anche Einstein. “Perchè mi piace la fisica quantistica”, spiega. E a una ragazza che la sfida sulla materia, tiene una veloce e dotta digressione sul tema che la porta a parlare della manipolazione della realtà. “Quanto a Brando -spiega- aver lavorato con Bertolucci mi ha portato a vedere i suoi film e ad amarlo: sento dentro la forza delle sue interpretazione e del suo sguardo, anche se a volte me la dimentico, ma di continuo ripeto a me stessa ‘posso essere Brando'”. Tea parla a lungo del suo maestro Bernardo Bertolucci che l’ha lanciata in “Io e te”: “Per me è tuttora un padre spirituale -dice- Ci sentiamo, è una persona fantastica e ironica”. La bellezza aiuta? “Da piccola era grassa, tipo Tiziano Ferro -dice- e ora non sempre mi sento bella. Ma non importa: quello che è importante è credere sempre, sempre nei vostri sogni. Non smettete mai di farlo”. La chiusura è ancora sulla musica: “A parte Stromae -dice- amo molte canzoni: quella della mia vita è “Le temps de l’amour” di Francoise Hardy”.