Home Tv Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica”: risponde su condono, manovra e spread

Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica”: risponde su condono, manovra e spread

Giorgia Meloni a Quarta Repubblica
Giorgia Meloni a Quarta Repubblica

A “QUARTA REPUBBLICA” GIORGIA MELONI: «NON VOTEREI IL CONDONO AD ISCHIA, COSÌ COME NON SIAMO IN LINEA CON LA MANOVRA ECONOMICA»; EMENDAMENTI AL DECRETO SICUREZZA? «NE HO FATTI ALMENO DUE O TRE»

Giorgia Meloni a Quarta Repubblica, pur rappresentando l’opposizione voto le proposte che sono compatibili con la nostra linea politica. Di seguito i punti salienti del suo intervento.

A “Quarta Repubblica”, il talk di Retequattro condotto da Nicola Porro,  in onda questa sera alle ore 21.25, la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha commentato così il condono a Ischia e la manovra economica: «Noi non siamo qui per fare la stampella del governo: non facciamo parte della maggioranza, ma sosteniamo i provvedimenti che sono compatibili con quello per cui gli italiani ci hanno votato. Non voterei il condono a Ischia, così come noi non siamo in linea con la manovra economica: per quanto riguarda questo discorso è difficile metterci mano, perché è proprio la natura in sé della manovra ad essere sbagliata. L’unico cambiamento vero all’economia italiana può arrivare solo dall’abbassamento delle tasse: questa manovra, invece, non crea lavoro».

Riguardo lo spread e le agenzie di rating, Giorgia Meloni si è espressa così: «Non mi dimentico dell’ultima volta che lo spread è arrivato a 600 punti: è accaduto per colpa della Deutsche Bank che in 48 ore si è venduta tutti i Titoli di Stato italiani, causando il panico sul mercato. Ma non solo, a me fa impazzire un altro strumento che viene utilizzato: Moody’s e le agenzie di rating. Non dimentichiamoci che negli Stati Uniti proprio Moody’s ha patteggiato per 900 milioni di euro per aver “taroccato” i rating dei mutui che hanno causato la crisi del 2008».

Infine, quando le viene chiesto l’emendamento al Decreto sicurezza più importante che vorrebbe introdurre, Giorgia Meloni risponde: «Io ne ho fatti almeno due o tre. Primo: introduzione del reato di integralismo islamico, e qualcuno mi dica oggi se il problema più grande che abbiamo oggi in merito alla sicurezza non è il tema dell’integralismo islamico. Poi, sgombero dei campi rom entro il 2019: mi hanno bocciato questo emendamento, che chiedeva che i tribunali si occupassero, con delle sezioni dedicate, della mafia nigeriana che oggi spaccia su tutte le nostre piazze – e la vicenda di Pamela ce la ricordiamo bene – e della mafia cinese. Devo dire che mi hanno reso inammissibile anche un emendamento su una vicenda che riguarda il cognato di Renzi indagato per appropriazione indebita, perché pare abbia distolto 6 milioni di euro dai bambini africani: curiosamente, il governo Gentiloni ha fatto una “normuccia” perché il reato di appropriazione indebita non fosse più procedibile d’ufficio, ma procedibile solo per querela di parte. L’unico che può fare querela è l’Unicef ma nel consiglio d’amministrazione siede anche Walter Veltroni, che ha deciso di non farla».