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Il punto di rugiada, il film di Marco Risi, una “ballata” tra anziani e giovani alla ricerca del significato della vita

C’è Pietro un colonnello, mai diventato generale, interpretato dall’ottantaduenne Eros Pagni che ha un conflitto di lunga data con il figlio; c’è Dino, impersonato da un grande Massimo De Francovich che passa il tempo a fotografare tutti ma in cuor suo ha un solo desiderio: morire; c’è un poeta, Federico (Luigi Diberti) che soffre perché non ricorda e quando lo fa è sempre più confuso, c’è un’attrice, Antonella (Erika Blank) che nonostante l’età che avanza è sempre innamorata della vita. Sono alcuni dei personaggi che animano Villa Bianca, nel 2019, prima che il covid si abbattesse sulle loro vite e trasformasse questo “cimitero di elefanti” in un vero e proprio camposanto.

Accanto a loro ci sono due ragazzi, Carlo (Alessandro Fella) un ventenne viziato che guidando ubriaco ha provocato un grave incidente d’auto sfigurando la ragazza che stava insieme a lui e Manuel (Roberto Gudese), un giovane spacciatore colto in flagrante. Entrambi sono stati condannati a scontare un anno di lavori socialmente utili in questa casa di riposo che alla fine sarà il loro lasciapassare per una vita meno superficiale e più attenta ai valori della vita. A guidarli in questo viaggio c’è Luisa (Lucia Rossi), infermiera che lavora da anni nella struttura e ha un segreto che nessuno conosce.

È un ritorno in grande stile quello di Marco Risi che dal 18 gennaio è al cinema con il suo nuovo film “Il punto di rugiada” prodotto da Fandango con Rai Cinema e distribuito da Fandango Distribuzione.

Un regista, Risi, che in quarant’anni di carriera ha attraversato diversi generi, dalle commedie con Jerry Calà (Vado a vivere da solo, Un ragazzo e una ragazza) al cinema d’impegno civile (Il muro di gomma, Il branco, Fortapàsc), fino al cinepanettone con Natale a 5 stelle del 2018. Con questo ultimo lungometraggio invece cerca di far incontrare due generazioni diverse, quella di chi la vita l’ha vissuta e adesso aspetta la fine sul viale del tramonto e chi invece ha tutta la vita davanti ma non riesce a coglierne a pieno le sfaccettature. Due generazioni diversissime ma unite entrambe da “un punto di rugiada” ovvero di quando la temperatura dell’aria si raffredda al punto che il vapore acqueo inizia a condensarsi.

“Erano circa tredici anni che pensavo a questo film sui vecchi e, nel frattempo, si può dire che lo sono diventato – ha spiegato Marco Risi – Contemporaneamente nasceva l’idea di scrivere un libro che avesse a che fare con mio padre, ‘Forte respiro rapido’. Alla fine, nel 2019, con Riccardo de Torrebruna e Francesco Frangipane ci siamo chiusi nella casa del Circeo e ne siamo usciti solo con una scaletta finalmente convincente”.

Nel cast del film anche Elena Cotta, Maurizio Micheli, Valerio Binasco e Ariella Reggio. Tutti si muovono con leggerezza e maestria, danzando tra le note di Riderà e un Bacio a Mezzanotte, i racconti di Cechov e documentari sui leoni, aspettando quel “punto di rugiada” che altro non è che un passaggio tra la vita che c’è stata e non ci sarà più e quella che ancora non c’è ma ci sarà.