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“Il Sogno del Califfo” di Souheil Benbarka, l’inzio delle riprese a Torino. Con Giancarlo Giannini

Giancarlo Giannini e il Regista Souheil Benbarka (1)
Giancarlo Giannini e il Regista Souheil Benbarka (1)

IL SOGNO DEL CALIFFO: la straordinaria storia di DOMINGO BADIA Y LEBLICH, conosciuto col nome di ALI BEY EL ABASSI. <<“Il Sogno del Califfo” è un progetto nato alcuni anni fa, nel documentarmi ho poi scoperto che il califfo non era arabo, ma spagnolo. Una spia e un personaggio molto noto. Inizialmente era nato per essere una serie Tv poi avendo sempre fatto cinema, ho scelto di farne un film. La scelta di Torino come location è stata una scelta naturale avendo visitato la Reggia di Venaria, Stupinigi e Palazzo Reale…L’uscita del film è prevista per il 2018.>>, ha dichiarato il regista Souheil Benbarka. Sono partite, infatti, in questi giorni le riprese torinesi del lungometraggio “Il sogno del califfo” di Souheil Benbarka con Rodolfo Sancho, Carolina Crescentini, Massimo Ghini, Marco Bocci, Marisa Paredès e con la partecipazione di Giancarlo Giannini, prodotto da Flat Parioli e Jal’s Production.

Giancarlo Giannini in scena

Le riprese del film dureranno undici settimane, di cui 9 in Marocco e 2 in Italia. Torino sta ospitando la produzione, arrivata in Città lo scorso 24 febbraio fino al 7 marzo, in varie location cittadine, tra cui la Reggia di Venaria, Villa Cimena, Palazzo Reale, Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Proprio quest’oggi i vertici di FCTP e FIP – rappresentati dal Direttore di FCTP Paolo Manera e dall’AD di FIP Paolo Tenna – hanno incontrato il regista Benbarka sul set di Palazzo Reale.
“Siamo lieti di poter accogliere una co-produzione di questo calibro e felici di sapere che, dopo una complessa ricerca location, il regista e lo scenografo hanno trovato a Torino il set ideale per questo film di respiro internazionale”. Al commento dei vertici di Film Commission il regista Souheil Benbarka aggiunge che “pur conoscendo Torino sono stato catturato dai palazzi reali della Città e, dopo tre anni di ricerche, ho trovato i luoghi ideali per riprodurre qui scene in realtà ambientate in Spagna e Francia.”
Il progetto è stato realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e ha visto impegnati sul set circa 30 professionisti locali impiegati: assistente alla regia, casting director, direttore di produzione, fonico, segretaria di edizione, elettricisti, macchinisti, scenografi, autisti, sarti, etc…

Tenna-Giannini-Benbarka-Manera

Tratto da una storia vera, il film storico e d’avventura narra le vicende di Domingo Badia – un ufficiale dell’esercito spagnolo che, sul finire del ‘700, viene inviato in Marocco come agente segreto per rovesciare il sultanato locale – eLady Hester Stanhope, nipote del primo ministro inglese William Pitt, raccontando la loro lunga storia d’amore e attraversando le terre di Spagna, Inghilterra, Francia, Marocco, Siria.
Pur ambientato tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 il film presenta tematiche estremamente attuali poiché contrappone l’Islam moderato e pacifico al fanatismo religioso più estremo.

Nota dell’autore: L’incontro del regista Souheil Benbarka con il cinema avviene a Roma nel 1962 quando assiste per caso alle riprese di una scena di Otto e mezzo di Federico Fellini. Nel 1966 viene ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Quello stesso anno è assistente alla regia dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini. Dal 1972 ha prodotto e realizzato una decina di documentari, più di 200 film pubblicitari e 7 lungometraggi cinematografici (Les milles et une mains del 1972, da una sceneggiatura di Vincenzo Cerami, Les amants de Mogador). È stato produttore esecutivo per il Marocco di una trentina di film tra cui: Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli – Queimada di Gillo Pontecorvo – Il segreto del Sahara di Alberto Negrin – The last temptation of Christ e Kundun di Martin Scorsese – Gladiator e Black hawk down di Ridley Scott. Dal 1986 al 2003 è stato Direttore Generale del Centro Cinematografico Marocchino.