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In edicola l‘edizione dei 260 anni del più celebre Almanacco del mondo: Barbanera

“ Er Padreterno, pe ddà gusto a tanti, dovrebbe stà ccor Barbanera in mano”: così recitava Giuseppe Gioacchino Belli nel 1837, quando l’Almanacco Barbanera era già in circolazione, conosciuto da settantacinque anni.

E se consideriamo le difficoltà di circolazione delle notizie dell’epoca dovremmo arrivare a concludere che la fama di quell’uomo, forse mitico, ma certamente erudito, astronomo, eremita che visse in quel di Foligno nel ‘700 in un’epoca in cui il confine tra astronomia e astrologia, filosofia e saggezza era più sfumato di quanto sia ora, era talmente “potente” da travalicare ogni confine e diffondersi, quasi come un lampo, fino a diventare il simbolo delle comunità dell’epoca che al suo almanacco giunsero a far riferimento per la conduzione della vita quotidiana.

Esattamente come avviene ora, dopo 260 anni dalla sua prima uscita: un calendario del buon vivere che espone antichi segreti di vita non soltanto rurale ma anche pratica ed utile al corpo e, soprattutto, all’anima: soluzioni pratiche, consigli per la casa, per l’orto, per il giardino costituiscono un corollario di utilities che rendono la pubblicazione un prezioso scrigno di idee per continuare a vivere sereni in un mondo ed in un ambiente che tanto sereno non è più.

La naturale evoluzione dell’Almanacco  è anche accessibile in rete nella sua intera collezione: basa un click  e l’opera di Barbanera si presenterà all’interessato in formato digitale unitamente alla documentazione della Fondazione Barbanera 1762 appositamente  realizzata anche allo scopo evidenziare e confrontare documenti, studi, progetti riguardanti le tradizioni per come ci appaiono e per come esse possano diventare futuribili ed adatte a custodire non soltanto la memoria dell’Almanacco ma contribuire alla evoluzione della specie umana e dell’ambiente per la salvaguardia del quale l’Almanacco è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità e dell’Unesco già dal 2015.

Il felice incontro tra attualità e tradizione l’elegante volumetto rappresenta la pratica concretizzazione delle armonie che da sempre governano gli astri e la vita sulla Terra riferendosi al naturale ed armonico movimento reciproco della Luna e del nostro pianeta che non a caso è da sempre la divina espressione dei ritmi dell’uomo e dei mezzi naturali di sostentamento che la Natura ci ha posto a disposizione.

Ma non solo: la Fondazione Barbanera 1762, che ha sede in un antico bachificio in Umbria,a Spello, ha organizzato un magnifico esemplare di Orto delle Stagioni, un Paradiso realizzato in maniera sostenibile, biodiverso, all’interno del quale, entrando, la felicità è palpabile con atmosfere, luci, colori, fioriture di piante ed ortaggi da sogno.

Foto: Federico Guberti

L’edizione 2022 dell’Almanacco è stata presentata non corso di un affollata conferenza stampa tenutasi a Roma, al ristorante Casale di Tor di Quinto nel corso della quale il conduttore radiofonico e televisivo Federico Quaranta, presenti Luca Baldini,  AD dell’Editoriale Campi, e M. Pia Fanciulli, responsabile di redazione delle Edizioni Barbanera, ha introdotto, entusiasta come sempre quando si parla di cose naturali, la celebrazione del 260 anno di attività nel buon vivere e nella tradizione, con filmati che hanno evidenziato e posto in essere la filosofia che da sempre guida la celebre pubblicazione, che quest’anno è stata tirata in 3.500.000 copie, molte delle quali destinate anche all’estero ( Argentina, America e dovunque si evidenzi la presenza di italiani che sono comunque rimasti attaccati ai suoi consigli assolutamente validi in tutti i campi: nuova grafica, formato utile da tenersi a portata di mano in grado di costituire una voce amica alla quale affidarsi ).

Duecentootto pagine, sedici per ogni mese che si apre con un proverbio e con le effemeridi di Sole e Luna e poi eventi astrologici, curiosità del mese, previsioni del tempo e tanto, tanto altro caratterizzano la versione “ moderna “ di una Barbanera re della costruzione del paesaggio ed in grado di unificare in una sola pubblicazione tutti i dialetti, soprattutto quelli del mondo agricolo del quale una perfetta riproduzione vive e vegeta all’interno dell’Orto Botanico che la Fondazione cura per mezzo di due appassionati che rispondono ai nomi di  Isabella Dalla Ragione, agronoma e Mauro Morosi, responsabile della gestione “ materiale “dello straordinario Orto giardino delle Stagioni che sorge a latere dell’edificio della Fondazione e nel quale si toccano con mano, seguendo i tempi del cielo e della terra proprio come fa Barbanera, le atmosfere, le luci, i colori oltre alle buone pratiche dello spirito e dei rapporti umani.

Foto: Federico Guberti

L’Almanacco 2022 sarà disponibile dal prossimo 23 ottobre in tutte le edicole e librerie d’Italia e non solo in 3.500.000 copie che verranno distribuite in parte anche all’estero ( Argentina, America e paesi italofoni all’interno dei quali le comunità italiane possono restare ancorate alle tradizioni del nostro paese grazie anche al volumetto che è stato fregiato del titolo di “ Memoria del Mondo “ quale Patrimonio documentario dell’Umanità e simbolo universale della cultura d’almanacco ).