Home Cinema In sala dal 3 novembre prossimo l’ultimo film di Gigi Proietti

In sala dal 3 novembre prossimo l’ultimo film di Gigi Proietti

Uscirà nelle sale il prossimo 3 novembre, il giorno dopo gli anniversari di nascita e morte del grande Proietti, “ Io sono Babbo Natale “ il film che Edoardo Falcone ha realizzato nel corso dl 2021 e che segna l’ultima, commovente, interpretazione dell’attore romano. E romano come lui nel film c’è un grande Marco Giallini  nei panni di un ex detenuto che nella vita, per vivere, sembra non sappia far altro che rubare.

Si tratta di una pellicola in effetti assai divertente  sull’amicizia, che pone in particolare evidenza due valori oggi quasi sconosciuti: quello degli umani affetti e quello della generosità.

Giallini, interpreta il personaggio di Ettore che, uscito dal carcere, è respinto da tutto e da tutti, anche dalla sua ex moglie che durante il periodo della detenzione  si è rifatta una vita con un altro uomo e con la sua bambina avuta dalla relazione con Ettore mentre Proietti è uno strano Babbo Natale in incognito;  azzeccatissimo l’accoppiamento tra personaggi ed attori: un Giallini, disincantato quanto basta per somigliare a se stesso ma intelligente al punto di comprendere che il personaggio Babbo Natale, al secolo Nicola Natalizi ( Gigi Proietti ) potrebbe anche essere vero.

In cerca di qualcosa da rubare l’ex detenuto entra furtivamente nella casa di Nicola, che lo accoglie molto garbatamente rivelandogli anche un segreto: è lui Babbo Natale.

E così tra i due personaggi principali della commedia si crea un legame al limite dell’assurdo che la sapiente regia e la sceneggiatura di Falcone descrivono con i toni più adatti a ricordare quel Gigi Proietti colmo di umanità che nel tempo abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare ma nel contempo pongono in evidenza le caratteristiche di Giallini che, in questa pellicola, supera davvero se stesso.

Narrare l’intera trama del film appare superfluo perché si tratta di un film che deve essere visto per capirne i più remoti significati: la solitudine, la sofferenza, la mancanza di una famiglia e, tutto sommato, anche quello dell’onestà anche se l’ex detenuto pensa inizialmente soltanto a sfruttare quell’uomo dal misterioso comportamento che lo fa somigliare proprio a Babbo Natale, quello che da bambini abbiamo tutti sognato.

Non si tratta comunque delle solite interpretazioni stereotipate di personaggi tipici di Proietti o di Giallini perché entrambi svolgono ruoli a loro stessi assolutamente consoni sia nelle figure che nei sentimenti, anzi viene quasi da dire che mentre Giallini tende a superare se stesso ( e la fa molto efficacemente ) di contro Proietti sembra volerlo “ lanciare “, sembra volerlo aiutare a diventare ancora più grande di quanto già non lo sia diventato.

Molto gradevoli gli effetti scenografici con la slitta che vola su Roma, Londra e Parigi, effetti che fanno somigliare l’opera di Falcone a qualcosa di holliwoodiano; altrettanto buone, come quella dei due interpreti principali, le interpretazioni di Barbara Ronchi ( Laura, l’ex moglie e mamma perfetta della bambina che Ettore non ha mai conosciuto, oltre che assistente sociale alle cui cure è affidato proprio Ettore ) e di Daniele Pecci che stavolta interpreta l’indeciso personaggio del nuovo compagno di Laura.

A completare il cast Antonio Gerardi, Simone Colombari, Alice Adamu, Lorenzo Gioielli,, Fabrizio Gianni