Home Cinema Anteprime Film “Io e Lei” la declinazione dell’amore, di Maria Sole Tognazzi

“Io e Lei” la declinazione dell’amore, di Maria Sole Tognazzi

Io e Lei. Sabrina Ferilli e Margherita Buy. Ph. S. Filice
Io e Lei. Sabrina Ferilli e Margherita Buy. Ph. S. Filice
Io e Lei. Sabrina Ferilli e Margherita Buy. Ph. S. Filice
Maria Sole Tognazzi. Ph. S. Filice
Maria Sole Tognazzi. Ph. S. Filice

“Io e Lei” di Maria Sole Tognazzi, una commedia romantica sull’amore tra donne. Una storia d’amore, nata per caso, in cui molte forse si potranno riconoscere. Un film che qualcuno ha definito “politico” ma che di politica non parla affatto. La vicenda narrata, la storia di amore lesbico tra due donne mature, che provengono da percorsi completamente diversi, arriva in un momento cruciale del dibattito sui matrimoni omosessuali, ma questo è l’unico aspetto per così dire politico. “Io e Lei” affronta i sentimenti, le passioni e le incertezze di una coppia “in punta di piedi”, dice la regista, in un modo così delicato e raffinato, si può dire, che non può non essere accettato da chiunque decida di andarlo a vedere al cinema ( dal 1 ottobre).

Sabrina Ferilli. Ph. Sabina FIlice
Sabrina Ferilli. Ph. Sabina FIlice

La vera riuscita del film esiste proprio nella capacità delle due protagoniste, Sabrina Ferilli e Margherita Buy, di relazionarsi in modo così naturale che, ad un certo punto del film, lo spettatore dimentica che la coppia è formata da due donne, in evidenza sono solo i sentimenti, i turbamenti e le passioni. In particolare, due scene si impongono in modo particolarmente riuscito, a nostro avviso, la prima è quella di una scena di gelosia mentre sono a letto in cui qualunque coppia, in qualunque modo assortita, si può riconoscere: l’altra scena anche piuttosto brillante è quella in cui la Ferilli si presenta all’appuntamento della sua compagna con l’uomo con cui la sta tradendo, una scena che nulla toglie alla femminità delle belle e brave attrici protagoniste.

Margherita Buy. Ph Sabina Filice
Margherita Buy. Ph Sabina Filice

Ed è la stessa femminilità, non sottratta, l’altra caratteristica del film, una scelta voluta dagli ottimi sceneggiatori (Ivan Cotroneo, Francesca Marciano e Maria Sole Tognazzi), proprio per allontanarsi dai soliti stereotipi sulle donne lesbiche e raccontare una storia in cui al centro di tutto ci sia la ricerca della felicità, con tutti i dubbi e le incertezze che accompagnano la quotidianità di una coppia.