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LA LA LAND, TERRA DEI SOGNI CHE RIEVOCA I MUSICAL ANNI CINQUANTA

Il titolo del film è evocativo, ricorda i sogni di Mia, una dolce ma decisa ragazza americana che desidera fortemente fare l’attrice e che per stare nell’ambiente lavora in un bar della Warner Bros e quelli di Sebastian che desidera realizzare il suo sogno di aprire un club tutto dedicato al jazz: La La Land è un posto dove tutti sono sognatori con la testa fra le nuvole, forse anche un tantino illusi.

Le prime immagini del film, non a caso, sembrano fantasiose, incomprensibili, ma la scena che vede impegnati un centinaio di ballerini bloccati in macchina da un traffico imponente è fantastica, al limite, appunto, del sogno di emergere di ognuno di loro, proprio come accade per Mia e Sebastian i cui destini si rincorreranno, si incroceranno, si divideranno a causa della vita reale che sono loro malgrado costretti a vivere.

Ogni scena del film di Damien Chazelle è bella, densa di significati, di immagini che parlano attraverso una particolare fotografia che anch’essa evoca i film anni cinquanta come fa un po’ tutta la storia narrata, al limite tra il veramente vissuto ( particolarmente da Mia ) ed il desiderio di realizzarsi attraversando una quantità di sogni, di delusioni, di piccoli e, poi, di grandi successi.

Ma la sostanza del film sta tutta nell’insegnamento che da esso si può trarre: sognare è bello, qualche volta si realizza ciò che si desidera, ma la vita vera è tutta una grande difficoltà per chi aspira a farsi da solo.

La passione che travolge Mia e Sebastian è costantemente alimentata da aspirazioni comuni, da una grande complicità nell’aiutarsi reciprocamente per arrivare allo scopo; peccato che quando il successo finalmente si presenta i due sono costretti a scelte che logoreranno il loro rapporto ed i sogni che hanno fino ad allora condiviso rappresenteranno proprio la conclusione, non inaspettata, che la vita vissuta li ha portati a vivere; entrambi dotati di un fantastico ed inesauribile romanticismo si troveranno di fronte a drammatiche scelte reali.

Che dire delle interpretazioni?  Emma Stone ( Mia ) è una professionista nata, brava cantante ed ottima ballerina ed è subentrata nel film quando, dopo anni di preparazione della sceneggiatura, le prescelta Emma Watson rinunciò all’incarico di prima donna per altre scelte ) La Bella e la Bestia ): la fortuna di Emma Stone si concretizza quando Chazelle la incontra a Broadway mentre interpretava “ Cabaret “ e si rende conto della sua bravura; l’introduzione nel film delle scene di delusione subite da Mia rappresentano anche quelle subite da Emma.

Grandi scenografie, come nei veri musical americani nei quali i protagonisti erano Fred Astaire e Ginger Rogers ma anche richiami ad attrici famose come Judy Garland della quale Mia copia il guardaroba ( il vestito verde smeraldo che indossa al suo primo appuntamento con Sebastian è simile a quello che Judy indossa in “ E’ nata una stella “ ) ed a pianisti che Sebastian ( Ryan Gosling ) ha dovuto copiare imparando a suonare il pianoforte in tre mesi di intense lezioni.

Nel progetto iniziale il film doveva costare pochissimo ma quando il regista ed il suo collega Justin Hurwitz scrissero “ Whiplash “ le loro quotazioni salirono al punto che fu possibile ottenere altri fondi per girare finalmente La La Land ed il costo del film crebbe fino a 29 milioni di euro tutti interamente finanziati dalla produzione che poté scegliere per la scenografia ambientazioni inizialmente inimmaginabili, quali l’Osservatorio Griffith a Los Angeles dove è girata la scena più romantica di tutto il film o la collina di Holliwood dove Mia e Sebastain si cimentano in una scena di ballo al crepuscolo che da sola vale metà dell’intera pellicola.

I due protagonisti si esibiscono in fantastiche scene di ballo e, al riguardo, vale la pena di evidenziare che soltanto  Emma Stone aveva qualche cognizione di danza classica avendo preso lezioni in tenera età mentre Sebastian ( Ryan Gosling ) era assolutamente digiuno: ha imparato a danzare magicamente, formando una coppia affiatatissima con la sua compagna la quale, da parte sua, canta anche, verso la fine del film, in presa diretta, “ Audition “ che, in altra sua interpretazione ebbe a cantare in play back.

Il ritorno della commedia musicale agli anni ’50 è esaltato dalla ripresa in CinemaScope, posizionando la macchina da presa in una unica postazione, mentre alcune scene a tema onirico sono state realizzate con tecniche più aggiornate facendo uso del computer.

Una parte degna di rilievo è stata affidata alla pop star John Legend, cantante che ha ottenuto una grande quantità di successi e che ha composto ed interpretato la parte di Keith, grande amico di Sebastian e che è stato anche co produttore del film: la sua canzone “ The Messenger “ sarà lanciata in modo da poter apparire nelle classifiche mondiali.

In sostanza, il film è una vera e propria ode al glamour ed ai classici del cinema, ma è anche una dichiarazione di amore a Los Angeles oltre che l’evidenziazione di come si possono raggiungere i sogni attraversando un mondo di colori, di luci, suoni, musiche e parole in grado di trascinarci verso l’estasi di aver raggiunto la felicità che ognuno di noi insegue superando gli ostacoli dell’angoscia della vita reale; è un omaggio alle leggende del cinema, un esame dell’ intimo di ognuno di noi, ognuno con i propri sogni e le proprie aspirazioni.

Dichiara Chazelle che con questa pellicola ha inteso rappresentare l’equilibrio tra arte e vita, il bilanciamento tra realtà e sogni, come sia possibile gestire in maniera la più adatta possibile i rapporti tra il mondo dell’arte e le persone estranee a quel mondo e lo fa usando la musica, le canzoni ed il ballo costruendo in tal modo un musical che magnificamente sa esprimere il tutto trasformando alcuni elementi caratteristici dei vecchi grandi films e dei grandi musicals francesi ed americani in qualcosa di affascinante per le nuove generazioni alle quali intendeo trasmettere, aggiornandone la forma, la grandezza di una storia d’amore che egli stesso, fin da piccolo, vedeva in forma di spettacolo.

La fusione di una serie di elementi tipici dei musical degli anni ’40, ’50 e ’60 ( la continuità della colonna sonora, i colori vivacissimi, l’energia ) ha ottenuto il non facile risultato di trasformare la città preferita del regista, Los Angeles, in un altro “ personaggio “ romantico, al pari dei due protagonisti assimilandola quasi ad un quadro all’interno del quale si avvicendano incontri fatali in mezzo ad un traffico pazzesco in cui ognuno insegue i propri sogni, qualche volta ottenendo il successo dopo aver fatto gavetta all’interno di una miriade di piccoli jazz club, di sale di aspetto dentro le quali si consumano le speranza degli aspiranti attori o in caffetterie dove si possono incontrare persone famose ma anche una immensa quantità di sconosciuti.

La La Land si presenta quindi come una storia romantica mozzafiato, il racconto di quanto si perde nella realizzazione dei nostri sogni: per ironia della sorte Mia e Sebastian debbono separarsi per realizzare quei sogni che insieme hanno progettato di raggiungere; un amore che influenza ed alimenta una vita di desideri, non può durare tutta la vita………………