Home Cinema Festival / Eventi “La Pazza Gioia” miglior film ai David di Donatello e l’emozione di...

“La Pazza Gioia” miglior film ai David di Donatello e l’emozione di Roberto Benigni

david-di-donatello
David-di-Donatello

La tradizionale cerimonia per la consegna dei David Di Donatello ha acceso l’entusiasmo di tutti i presenti negli studi De Paolis in Roma e dei tanti telespettatori che hanno seguito la cerimonia in tv. Tra i 5 film candidati alla vittoria, uno più bello dell’altro, c’era l’imbarazzo della scelta: la storia dedicata alle sorelle siamesi, Indivisibili; la relazione clandestina tra due carcerati minorenni, Fiore; le corse automobilistiche di Veloce come il vento; il riadattamento del romanzo di Gramellini Fai bei sogni e l’on the road movie “La pazza gioia”.
La giuria ha scelto di premiare una storia ben recitata e divertente come “La pazza gioia”, l’ultimo lavoro diretto da Paolo Virzì con due straordinarie attrici come Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi nel ruolo di due donne con disturbi mentali. La pazza gioia, è stata la vera trionfatrice della serata grazie anche alla statuetta in palio per la migliore protagonista e per la miglior regia, senza dubbio i più prestigiosi.
Tanti grandi attori ieri sera, sono saliti sul palco per ritirare il premio e ringraziare il pubblico nei canonici 45 secondi di tempo a disposizione con le consuete frasi di rito. Valeria Bruni Tedeschi invece ha sorpreso tutti con la sua commozione e una lunghissima lista di persone da ringraziare, la famiglia, illustri colleghi, De André, Chopin e persino la sua psicanalista e l’amica del cuore conosciuta all’asilo. Qualcuno ha apprezzato; c’è chi invece l’ha definita pazza; l’attore Carlo Verdone ha ricordato la scena in cui il sacerdote del suo Viaggi di nozze, non smette di parlare durante la celebrazione di un matrimonio e c’è chi ha già tentato di imitarla con una parodia pubblicata in rete. Ma di fronte a un’immagine del genere è facile dimenticarsi dello sforzo e della fatica per arrivare a un risultato tanto ambizioso. Sarà stato lungo, ma sicuramente sincero, a fronte di qualche ringraziamento forse ipocrita, magari espresso solo per rispettare la tradizione.
Torna a casa con qualche delusione Indivisibili, film che lo scorso anno era a un passo dalla nomination agli Oscar. L’opera di Edoardo De Angelis, da cui ci si aspettava di più, ha conquistato il premio per la migliore sceneggiatura e per la miglior attrice non protagonista, Antonia Truppo. Grande soddisfazione invece per il film sicuramente migliore dal punto di vista tecnico: Veloce come il vento di Matteo Rovere, che è stato scelto per la fotografia, la scenografia, il montaggio e soprattutto per uno straordinario Stefano Accorsi, che ha vinto il premio come miglior attore protagonista.
Da segnalare, la presenza di grandi ospiti come Manuel Agnelli. Il cantante e chitarrista degli Afterhours ha eseguito una versione country di una tra le più belle canzoni dei Beatles, Across the universe, mentre alle sue spalle scorrevano le immagini di grandi artisti che ci hanno lasciato.
Ancora più emozionante, l’assegnazione del David di Donatello alla carriera per Roberto Benigni, meritato sicuramente per il capolavoro, La vita è bella, per i suoi film precedenti, ma anche per i lunghi anni di attività in ambito teatrale, con divertenti spettacoli satirico-politici e letture dantesche. L’attore fiorentino, come sua consuetudine, ha scherzato con il pubblico, ricordando inoltre che il cinema italiano è il più bello del mondo. Ha poi lasciato il palco con una bellissima dichiarazione d’amore verso la moglie Nicoletta Braschi, a cui non può dedicare questo premio. Il riconoscimento è infatti altrettanto suo, perché senza di lei, Roberto non sarebbe mai diventato l’artista che è.

Eugenio Bonardi