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“La Stagione della Caccia” dal romanzo di Andrea Camilleri. Il 25 febbraio su Rai Uno

La Stagione della Caccia, cast

“La Stagione della caccia”, è il film tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, diretto da Roan Johnson. Un romanzo ambientato ancora una volta nella fantomatica Vigata. La stagione della caccia fu pubblicato da Sellerio nel 1992, primo vero succeso letterario di Camilleri. Il paesino della Sicilia, nel 1880, che ha immaginato l’autore vede protagonista un uomo misterioso, sceso dalla nave postale e distinto ed eccentrico al punto da suscitare la curiosità di Fede, il geometra pettegolo, dipendente del circolo dei nobili. La sua curiosità sarà soddisfatta solo quando Fofò, Alfonso Lamantia, scrive il suo nome sull’insegna della farmacia che apre nel paese. Fofò (Francesco Scianna), è figlio del farmacista che coltivava erbe e frutti portentosi, capaci di guarire ogni male.

Una serie di morti improvvise si snodano, una dopo l’altra, la stagione della cccia è aperta. Una caccia al titolo nobiliare, è il 1880. L’Italia è unita da un pezzo, i Borbone non sono che un ricordo, ma a Vigata il blasone conta ancora molto. E i più nobili fra i nobili sono i Peluso di Torre Venerina. Ma questa ricchissima e potente famiglia comincia all’improvviso a essere decimata dai lutti.

I Peluso muoiono uno dopo l’altro, come le prede di una battuta di caccia. E curiosamente l’inizio di questa inquietante e oscura mattanza coincide con l’arrivo a Vigata  Fofò La Matina, il giovane farmacista.

La Stagione della Caccia

“Quando ho finito di leggere il romanzo di Camilleri da cui è tratto questo film, sono rimasto sbalordito e confuso. Sbalordito perché è un romanzo ricco di personaggi
straordinari, toni diversi, aneddoti esilaranti, idee brillanti, e sono rimasto confuso per le stesse ragioni. “La stagione della caccia” infatti è una sorta di saga familiare dei
nobili Peluso che racconta così tante persone e vicende che mi trovavo in difficoltà a trovare il tema centrale, una chiave di lettura che mi facesse da faro per interagire
con gli sceneggiatori, con gli attori, con la mia troupe e con Camilleri stesso. Dopo aver letto e riletto il romanzo e la prima versione del copione scritta dallo stesso Camilleri,
dal mio maestro del Centro Sperimentale Francesco Bruni e da Leonardo Marini, e parlando con loro, ho capito che il filo conduttore principale era la critica al patriarcato
del tempo, che poi, se si vuole, è la radice di un patriarcato che ancora noi italiani facciamo fatica a metterci alle spalle”, spiega il regista.

” Quando ho parlato con Tommaso Ragno del personaggio di Federico, il miglior paragone che sono riuscito a fare è stato: “Pensa come se i Peluso fossero i
Sopranos del diciannovesimo secolo, come se tu fossi il James Gandolfini di Vigata”.

Uno dei tanti temi di questo film è anche la follia. Il Vecchio Marchese non si lava, la Marchesa impazzisce alla morte del figlio, un figlio che è tonto e ha come fidanzata una capretta. Si potrebbe parlare per ore dei personaggi di Camilleri, perché sono così complessi, così poco semplificati che sfuggono perfino alle categorie di protagonista o antagonista.
Il protagonista è Filippo Peluso che incontra il suo nemico Fofò la Matina che vuole sedurre la figlia, o forse è Fofò che torna a prendersi la rivincita dal despota Peluso?
O forse la vera protagonista è la marchesina ‘Ntontò che nonostante tutto diventa la nuova regina della casa tenendo le redini di quello che è rimasto della sua famiglia?

“La Stagione della Caccia”regia di Roan Johnson, con Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi, Alessio Vassallo, con la partecipazione di Donatella Finocchiaro