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“Le Sbloggers”: ogni giorno su NSL Radio Tv, Patricia Vezzuli, Sabrina Crocco e i loro ospiti si confrontano con la “rivoluzione social”

“Le Sbloggers” è un format radiofonico ideato e condotto da Patricia Vezzuli e Sabrina Crocco, due attrici italiane impegnate da molti anni su molteplici fronti, dalla televisione al cinema, dal teatro a – appunto – la radio.

 

Con Marco Baldini

 

Patricia Vezzuli

Patricia Vezzuli ha iniziato la propria carriera come modella, girando diverse campagne pubblicitarie internazionali. Come attrice, il grande pubblico ha cominciato ad apprezzarla per il ruolo da protagonista nella soap “Vivere”, a cui sono seguite diverse partecipazioni a fiction italiane di successo quali “Un passo dal cielo”, “Don Matteo”, “Rex” etc. Vezzuli è da sempre molto attiva anche nei teatri di tutta Italia, dove ha interpretato commedie esilaranti.

 

Sabrina Crocco

 

Sabrina Crocco, premiata dal successo del film “Confusi e felici” con Claudio Bisio, è stata protagonista di numerose commedie teatrali: “Di mamma non ce n’è una sola” in coppia con Max Tortora, “Brancaleone e la sua armata” con Pippo Franco, “Mi ritorni in mente” con Franco Oppini e tante altre. Tra le fiction di Rai e Mediaset ha all’attivo importanti ruoli in “Le tre rose di Eva 3”, “Provaci ancora Prof 6” e in altre serie televisive.

Nel 2019 Patricia e Sabrina hanno deciso di unire la loro creatività ideando un programma che affrontasse in ogni puntata una tematica differente, legata all’attualità e all’ospite presente in trasmissione, ma con una costante in grado di unirla idealmente a tutte le altre: il mondo dei social e il radicale cambiamento dei rapporti umani causato dall’era digitale, in un costante ping-pong tra presente e passato. È nato così il format radiofonico “Le Sbloggers”, un termine che ironizza sulle capacità delle due conduttrici – native “analogiche” più che “digitali” – di adeguarsi ai tempi odierni e diventare un giorno – chissà? – delle vere… “bloggers”.

 

 

Il format “Le Sbloggers”, nel giro di pochi mesi, dal web (Radio Godot) è passato ad una radio FM (NSL Radio Tv, 90.0 FM e canale 74 del digitale terrestre). Qui Vezzuli e Crocco conducono il programma quotidiano d’intrattenimento “Live It Show”, alla scoperta del mondo dei giovani, tra social, talent show, cinema, tv e tante curiosità. Ad oggi sono molti gli ospiti illustri che le “sbloggers” – con la leggerezza, l’ironia e la freschezza che le contraddistinguono – hanno intervistato ed ospitato in trasmissione.

Con Giancarlo Magalli

 

Adesso abbiamo capovolto la tendenza e siamo andati noi, ad intervistare loro.

Fare l’attrice è un sogno che avevi fin da bambina?
Patricia: In realtà il desiderio di diventare attrice è maturato nel tempo. Ma la passione per lo spettacolo è una caratteristica che ho manifestato sin da piccola, prima con la danza, poi col canto ed infine con la recitazione.
Sabrina: Sì, fin da piccola mi divertivo a mettere in scena con i miei fratelli dei veri e propri gialli in stile Agatha Christie, e già sentivo dentro di me il desiderio di esprimermi a livello artistico.

Teatro, televisione e cinema: c’è una dimensione in cui ti senti più gratificata? Che cosa di prezioso e unico ti dà ciascuna di esse?
Patricia: Sono sempre stata eclettica ed ogni settore mi ha dato la possibilità di esprimermi. Il teatro è una storia d’amore con il pubblico, il cinema è una seduzione con la macchina da presa e la televisione è la gioia di costruire un personaggio al quale il pubblico può affezionarsi, specie nelle serialità.
Sabrina: Una delle caratteristiche che mi contraddistingue è la versatilità, cioè la capacità di passare dal teatro, al cinema, alla tv con la stessa disinvoltura. Il teatro è emozione pura, il cinema è sogno e la televisione è il mezzo per realizzare il sogno di emozionare il grande pubblico.

E la radio? Immagino che sia quel “di più” che ti completa e che, anche, ti distingue da molte colleghe che invece, la radio, non la fanno, è così?
Patricia: La radio per me è stata una piacevole scoperta. In tutta sincerità, non pensavo di essere adatta al mondo radiofonico, ma, da quando mi ci sono avvicinata, mi sento più completa a livello artistico. In pochissimo tempo, ho ottenuto risultati sorprendenti. Diciamo allora che “chi ben comincia…”.
Sabrina: La radio per me è un altro sogno che si realizza. Quando ero piccola, studiavo con la radio accesa, mi divertivo a imitare gli speaker radiofonici e adoravo ballare le canzoni di Madonna. Oggi mi pagano per fare tutto questo… Meglio di così!

Ti ricordi il primo contatto col microfono radiofonico? Che emozioni, paure, aspettative hai provato?
Patricia: Mi sono stupita della mia voce, la radio me la migliora notevolmente! E poi ho provato una grande emozione, perché il microfono è una importante responsabilità: trasmettendo in diretta ciò che si dice, ha un potere su tutti quelli che ti ascoltano.
Sabrina: Il primo contatto con il microfono, l’ho avuto nel 2013 in una radio web, Radio Tribù, dove conducevo “Bona la Prima”, una rubrica di cinema e teatro ideata da me. Fu un’esperienza molto divertente, durò giusto qualche mese ma mi fece capire il clima meraviglioso che si respira in uno studio radiofonico. Ho ripreso a fare radio nel 2018, a Radio Godot, ed è lì che ho compreso veramente la potenza che può avere questo mezzo nel coinvolgere le persone che ti ascoltano, far sorridere, invogliare a cantare e ballare… insomma, nel migliorarti la giornata.

Come nasce il format “Le Sbloggers”? A chi è venuta l’idea?
Patricia: L’idea di base è stata mia, ma poi con Sabrina le è stata data una forma che potesse essere adatta a livello radiofonico. Abbiamo creato insieme i contenuti e la struttura che caratterizzano il format definitivo.
Sabrina: L’idea de “Le Sbloggers” è venuta a Patricia qualche anno fa. Nel 2019, quando ci siamo conosciute, abbiamo trasformato questa idea in un vero e proprio format radiofonico, ricco di contenuti, rubriche e ospiti importanti.

Entrambe tenete a sottolineare che non siete delle “native digitali”: pensate che questa caratteristica, unita al desiderio di diventare “anche” delle provette “blogger”, sia il valore aggiunto del programma?
Patricia: Certamente il fatto di non essere delle native digitali ci dà la possibilità di avere una visione più ampia della società odierna e di ironizzare su alcune “follie” che caratterizzano i rapporti di oggi.
Sabrina: La caratteristica principale del nostro programma è lo sguardo critico sul presente, sul passato e – perché no? –, anche sul futuro. Noi due, di base, abbiamo un’indole vintage, che però si sta adeguando ai tempi, ed è per questo che pensiamo che in futuro ci sarà una nuova figura social: la “sblogger”.

Come si svolge il programma?
Patricia e Sabrina: Durante ogni puntata, il programma affronta una tematica differente che verte sempre sul mondo dei social e sul radicale cambiamento dei rapporti umani apportato dall’era digitale, in un incessante e spesso sorprendente dialogo tra presente e passato. Non a caso, la scaletta prevede ogni volta un momento dedicato alla “Rubrica Vintage”, nella quale tutte le settimane viene presentato un oggetto del passato con i relativi commenti del pubblico.

Come selezionate i vostri ospiti?
Patricia: Innanzitutto in base all’umanità. La tipologia “ego-riferito”, infatti, non fa per noi. E poi sono tutti personaggi dello spettacolo che hanno voglia di condividere con le “sbloggers” un momento di ilarità. Diciamo che il senso dell’humour non deve mai mancare!
Sabrina: La scelta dell’ospite, di solito, è strettamente legata all’argomento che affrontiamo in puntata.

Che cosa apprezzano di più delle “sbloggers” i vostri radioascoltatori?
Patricia: Credo che la nostra energia sia davvero travolgente… Concedetemelo!
Sabrina: La solarità, l’allegria, l’ironia e la bellezza esteriore e interiore. Arriva tutto questo e altro!

Che cosa vi ha dato questo primo anno di sodalizio insieme?
Patricia: La conferma che quando si uniscono bellezza, ironia, intelligenza e determinazione si diventa inarrestabili !
Sabrina: A me ha dato la conferma di quello che pensavo: le donne hanno il potere di arrivare dove desiderano. E, se l’unione fa la forza, noi due insieme siamo una potenza!

Da Radio Godot a NSL Radio Tv in pochissimo tempo: come avete gestito questa transizione?
Patricia: Con grande impegno, dividendoci tra le due realtà radiofoniche, senza mai abbassare l’asticella qualitativa.
Sabrina: Da una radio web a una FM in così poco tempo è una gran bella soddisfazione. La differenza sostanziale, tuttavia, sta nel fatto che a NSL Radio Tv 90.0 FM abbiamo un programma quotidiano che ci assorbe completamente, impegnandoci tutti i giorni sui contenuti e le interviste ai “vip”.

Come vi immaginate il futuro de “Le Sbloggers”?
Patricia: Con “Le Sbloggers on air” tutto può succedere… Posso solo dire che sentirete ancora parlare di noi.
Sabrina: [sorride] Noi siamo il futuro! Continuerete a sentir parlare di noi per molto tempo… Noi siamo le Sbloggers!

Massimo Nardin è Dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, docente universitario presso l'Università LUMSA di Roma e l'Università degli Studi Roma Tre, diplomato in Fotografia allo IED Istituto Europeo di Design di Roma, giornalista pubblicista, critico cinematografico, sceneggiatore e regista. È redattore capo della sezione Cinema della rivista on-line “Il profumo della dolce vita” e membro del comitato di redazione di “Cabiria. Studi di cinema - Ciemme nuova serie”, quadrimestrale del Cinit Cineforum Italiano edito da Il Geko Edizioni (Avegno, GE). È membro della Giuria di “Sorriso diverso”, premio di critica sociale della Mostra del Cinema di Venezia, e del Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”. Oltre a numerosi saggi e articoli sul cinema e le nuove tecnologie, ha pubblicato finora tre libri: “Evocare l'inatteso. Lo sguardo trasfigurante nel cinema di Andrej Tarkovskij” (ANCCI, Roma 2002 - Menzione speciale al “Premio Diego Fabbri 2003”), “Il cinema e le Muse. Dalla scrittura al digitale” (Aracne, Roma 2006) e “Il giuda digitale. Il cinema del futuro dalle ceneri del passato” (Carocci, Roma 2008). Ha scritto e diretto diversi cortometraggi ed è autore di due progetti originali per lungometraggio di finzione: “Transilvaniaburg” e “La bambina di Chernobyl”, quest'ultimo scritto assieme a Luca Caprara. “Transilvaniaburg” ha vinto il “Premio internazionale di sceneggiatura Salvatore Quasimodo” (2007) e nel 2010 è stato ammesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al contributo per lo sviluppo di progetti di lungometraggio tratti da sceneggiature originali; nell'autunno 2020, il MiBACT ha ammesso “La bambina di Chernobyl” al contributo per la scrittura di opere cinematografiche di lungometraggio.