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“LES ESTIVANTS ( The Summer House )“-, di Valeria Bruni Tedeschi

“LES ESTIVANTS ( The Summer House )“-, di Valeria Bruni Tedeschi a Venezia75 con Valeria Golino
“LES ESTIVANTS ( The Summer House )“-, di Valeria Bruni Tedeschi a Venezia75 con Valeria Golino

75 MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA- fuoriconcorso:  “LES ESTIVANTS ( The Summer House )“-, di Valeria Bruni Tedeschi.
Di Antonio Ippolito.
“…una sorta di autobiografia immaginaria…”. Cosi commenta Valeria Bruni Tedeschi il suo quarto film ,nel ruolo di regista, LES ESTIVANTS-I Villeggianti, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Fuori Concorso. Un po’ una scommessa, un modo diverso di vedere la propria vita dove è difficile toccare la realtà quasi impalpabile, si riesce meglio ad utilizzare l’oggetto cinematografico che aiuta molto a nascondere e ad elaborare visivamente i momenti vissuti. La regista considera questo film, come del resto anche gli altri tre precedenti, una autobiografia immaginaria perché in effetti i suoi film non sono autobiografici, sono una sorta di atti della propria vita.
In questo film l’attrice prende spunto da vicende della propria famiglia passate durante le estati nella villa in Costa Azzurra. All’interno tutto si svolge in 3 atti più l’epilogo finale dove Anna (Valeria Bruni Tedeschi), una regista sui quarant’anni, è in procinto di terminare la sceneggiatura del suo prossimo film, ma durante un viaggio viene per l’ennesima volta lasciata dal suo compagno ( Riccardo Scamarcio). Da qua in poi tutto si svolge nella villa di famiglia, dove si intrecciano le vite dei familiari, della sorella (Valeria Golino) degli amici che ogni anno vengono a trascorrere le vacanze, dei dipendenti che accudiscono la villa, una messa in scena che racconta le dinamiche di ceti sociali diversi, dove la crisi economica di sfondo dei proprietari, manifesta l’attaccamento agli affetti da parte di chi da anni si dedica a quella villa. Il ricordo del fratello morto poi, riaffiora durante le provocanti contaminazioni affettive che portano lo spettatore a realizzare come potente possa essere la formula della Bruni Tedeschi di colpire nei propri sentimenti, scene classiche come gli sfoghi epici e depressivi che siamo abituati a vedere in un film con Valeria Bruni Tedeschi.
In sostanza un film che dice molto sui caratteri dei personaggi, Scamarcio sfuggente come nella vita sempre alla prova, Golino prorompente farfalla libera di volare lungo le scene, di un energia incredibile (godibile il duetto cantato con la regista, liberatorio), un momento esotico da condividere, dopo un cocktail al Campari, ambedue freschi come un estate al mare.
Antonio Ippolito