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“Mafia senza Piombo” al Teatro Tirso de’ Molina, con Oppini e Rinaldi

"Mafia senza piombo" Franco Oppini e Nadia Rinaldi
“Mafia senza piombo” Franco Oppini e Nadia Rinaldi

 “Mafia senza Piombo” al Teatro Tirso de’ Molina, accompagnata da un’insolita provocazione “C’è chi il pizzo lo chiede…noi te lo regaliamo”, in collaborazione con i componenti di Mare Libero, associazione antimafia.

Un tema delicato, difficile, ma trattato con ironia per cercare di sensibilizzare il pubblico attraverso l’arma vincente del sorriso. Arriva al teatro Tirso de’ Molina lo spettacolo “Mafia senza piombo”, con Franco Oppini, Nadia Rinaldi, Luca Latino, Flavio Moscatelli, Ezio Passacantilli, per la regia di Toni Fornari (dal 28 novembre al 9 dicembre). In tempi di crisi, come arriva a fine mese una famiglia malavitosa di provincia se nessuno ha più i soldi per pagare il pizzo? E’ questa la domanda che assilla i protagonisti che, per una serie di tragicomici eventi, si ritrovano a capo di una cosca mafiosa in bancarotta e con un forte debito nei confronti di una famiglia rivale. Pagare o morire, non hanno scelta. Ma ecco la soluzione: una formula chimica in grado di trasformare le nocciole in benzina. La svolta e, finalmente, per tutti la possibilità di abbandonare la via dell’illegalità per tornare sulla retta via. Ma sarà davvero possibile? La commedia, che si preannuncia fuori dagli schemi, sarà accompagnata da un’ulteriore pacifica provocazione “C’è chi il pizzo lo chiede…noi te lo regaliamo”, realizzata in collaborazione con i componenti di “Mare Libero”, un’associazione per la legalità con sede sul litorale romano, che diffonderà in platea il proprio messaggio donando al pubblico un “pizzo” fatto di dolcezza: biscotti ricamati (realizzati dai giovani allievi dell’Associazione Accademia del Gusto – Tu Chef, diretta da Anna Maria Palma) con l’intento di sottolineare che la coesione esiste e che le alleanze pulite possono sconfiggere qualsiasi forma di illecito abuso. Non sembra un caso che lo spettacolo riprenda la “mafia di provincia”, proprio a ridosso dei sequestri alle famiglie mafiose della periferia romana. Inoltre, a conferma di questa ipotesi, l’associazione “Mare Libero”, che ha sede sul litorale romano, sostiene lo spettacolo. L’ironia è la chiave per superare qualunque cosa, sopratutto dopo che grazie al lavoro di giornalisti e istituzioni, il sistema mafioso è stato riconosciuto e scardinato.