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Mantova si prepara: è Capitale Italiana della Cultura 2016

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi
Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi

Mantova Capitale della cultura 2016. Traguardo raggiunto, ora però si inizia a correre verso un’altra importante meta: coinvolgere turisti e residenti della piccola città storica. Spesso infatti si tende a definire il mantovano medio un “disinteressato cronico” senza alcuna capacità di apprezzare le meraviglie presenti sul territorio. Questo luogo comune però viene oggi prontamente abbattuto da un componente della cabina di regia – nominato dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi – di Mantova Capitale della cultura 2016, Graziano Mangoni. «Credo sia davvero un luogo comune privo di alcuna verità quello che definisce il mantovano medio un disinteressato cronico rispetto alle bellezze culturali presenti sul suolo mantovano – afferma Mangoni. Credo invece che il mantovano medio sia tutt’altro che indifferente, anzi, è un attento selezionatore: vale a dire che mostra particolare interesse principalmente dove vi sono iniziative studiate e di gran qualità». Mantova quindi stando a quanto riportato da Graziano Mangoni può vantarsi di cittadini esigenti in nome di una giusta causa: la cultura. «Proprio per questo motivo – prosegue Mangoni – il primo cittadino e il suo gruppo operativo, nel quale mi trovo, mira all’organizzazione di eventi ricercati e curati nei minimi dettagli per attrarre i mantovani verso una ricca realtà culturale che Mantova possiede. Non solo. Tra le varie novità, probabilmente con l’avvento dell’anno nuovo, saranno finalmente aperte le porte di Palazzo d’Arco, dopo un lungo restauro. Quindi siamo sicuri che i cittadini aumenteranno le loro visite nei musei e non solo».

 

Per quanto riguarda il turismo, come afferma Graziano Mangoni, vi è già un incremento del flusso di visitatori esterni, che con il nuovo anno certamente aumenterà sempre più fino a portare Mantova nelle tappe “obbligatorie” dei turisti.

 

Il conferimento del titolo “Capitale Italiana della Cultura”, in linea con l’Azione UE “Capitale Europea della Cultura 2007-2019”, si propone diversi obiettivi, come stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica, sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale, valorizzare i beni culturali e paesaggistici, migliorare i servizi rivolti ai turisti, sviluppare le Industrie culturali e creative e favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.

 

Uno scenario, quello che si profila per l’anno nuovo, quindi di grande lavoro che porterà però i suoi frutti che già ora stanno germogliando.