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Matteo Salvini a Matrix: “Quando sarò al Governo proporrò di cambiare i trattati di Maastricht”

Matrix Salvini
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Matteo Salvini a Matrix: “Quando sarò al Governo proporrò di cambiare i trattati di Maastricht”.  Questa sera a “Matrix”, Matteo Salvini, in risposta alle sollecitazioni della Commissione Ue sui conti italiani attraverso la lettera spedita oggi dichiara: «E’ come se uno ti prendesse a schiaffi per dieci minuti e poi si chiede perché sei rosso in viso. L’Europa mette in difficoltà le nostre aziende e si lamenta che il nostro debito sale. Il 1° gennaio 2002, quando l’Italia entrava nel sistema Euro che doveva servire a mettere in sicurezza il nostro Paese, il debito era pari a 1 miliardo e 368 mila di euro. Da allora sono passati 15 anni: nel 2017 il debito pubblico è aumentato di 950 miliardi di euro. Se l’Europa con le sue regole mette fuori mercato le nostre aziende e pone vincoli che ci fanno lavorare di meno, non può farci la lezioncina se poi il debito e la disoccupazione aumentano. Vuol dire che dobbiamo cambiare quelle regole. E aggiunge: «Quando sarò al Governo proporrò di cambiare i trattati principali, a partire da Maastricht. Se l’Ue si rifiuta di cambiare porrò agli italiani il dubbio se rimanere in Europa o se passare al piano B. Io ce la metto tutta per cambiare, ma se continuano a metterci le dita negli occhi l’extrema ratio è “meglio soli che male accompagnati”».
Alla domanda se indirebbe un referendum per uscire dall’Unione Europea, Matteo Salvini ha risposto: «Non si può fare un referendum. Mi prenderò la responsabilità delle nostre posizioni, un Governo sceglie, nel bene o nel male».
In merito alla perdita di Milano dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, al sorteggio, Salvini ha detto: «Sull’Ema hanno deciso come al gioco del Monopoli. Non si lasciano scelte così importanti alla sorte quando l’Europa, con le sue direttive decide su tutto, dalle banche all’immigrazione fino all’agricoltura. Ci vuole responsabilità». E continua: «Portare l’Ema a Milano avrebbe significato migliaia di posti lavoro per i nostri giovani e perderli solo a causa della sorte mi fa arrabbiare».

Riguardo la recente sentenza della Corte costituzionale che dà il via libero alla tassazione alle sigarette elettroniche, imponendo così ai negozianti una regolamentazione simile a quella dei tabaccai, il segretario della Lega ha commentato: «Il governo sta tassando le sigarette elettroniche e questa misura rischia di mettere in mezzo alla strada 20 mila lavoratori. Mi sembra una follia».