Mediaset ricorda il grande Ugo Tognazzi a 25 anni dalla sua scomparsa

In occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Ugo Tognazzi, martedì 27 ottobre Premium Cinema ricorderà il grande attore con una maratona di film in onda a partire dalle ore 15.00. Si parte con “Le piacevoli notti” (1966), film a episodi basato su alcune delle 75 novelle di Giovanni Francesco Straparola, che vede Tognazzi accanto a Vittorio Gassman e Gina Lollobrigida. Si prosegue con “La Grande Abbuffata” (1973) di Marco Ferreri, dove quattro uomini stanchi della vita decidono di suicidarsi chiudendosi in una casa e mangiando fino alla morte. Qui Michel Piccoli e Marcello Mastroianni fanno da comprimari di lusso. Ne “L’anatra all’arancia” (1975) di Luciano Salce, Tognazzi e la straordinaria Monica Vitti sono al centro di un gioco di coppie e di equivoci.

Anche Iris, la rete tematica free Mediaset, ricorda Ugo Tognazzi dedicandogli una giornata/evento: una maratona di sette classici, a partire dalle 15.00 di martedì 27 ottobre, e una puntata speciale di “Storie di Cinema”, in cui sarà ospite la nipote dell’attore, Bice Brambilla. Su Iris si potranno vedere, tra gli altri,  “L’anatra all’arancia”, “Il federale” (1961), di L. Salce,  e “I giorni del Commissario Ambrosio” (1988), di Sergio Corbucci, ultimo film di Tognazzi.

Ricorda Tatti Sanguineti, conduttore della puntata speciale di “Storie di Cinema”: «Tognazzi fu un attore molto fine, il più fine che abbiamo avuto in Italia. Riusciva ad esprimere sfumature, a toccare corde come nessuno altro. Era un attore d’istinto, quello che ha fatto le cose più estreme del cinema italiano. Ma, soprattutto, era insuperabile nel dimostrare indolenza, pigrizia, sornioneria, dissimulazione ossessiva, accidia. Amoreggiava con gli occhi e con la faccia. Tognazzi era l’eros, la libido, il desiderio, la voglia fuori controllo». Durante lo speciale si potrà vedere un importante repertorio di tagli di censura: «Tognazzi attirava la censura e fu sempre tagliatissimo: era un uomo tutto sesso», racconta Sanguineti. «E i tagli dei film di Tognazzi erano meravigliosamente espliciti: solo lui sapeva guardare le donne in un modo che… spaventava i censori», conclude. Il critico ci ricorda infine anche due grandi passioni dell’attore, scomparso a Roma nel 1990: il cibo e il tennis, due grandi amori che poteva condividere con gli amici, persone per lui sinceramente importanti.