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“ MELAMPO “ di Ennio Flaiano al Teatro Vittoria per la regia di Massimo de Rossi

Giorgio, uno scrittore italiano momentaneamente in America per motivi di lavoro e Liza creatura tutta “bellezza e confusione” ex modella, ex dilettante di pittura, ex snob preoccupata di apparire sempre a suo agio sono i protagonisti di questo lavoro che Ennio Flaiano scrisse in chiave psicologica: Liza, nel tentativo di rendere i rapporti umani più semplici e spontanei, si “trasforma” lentamente in cane. Si libera nella vitalità di un giovane animale, e così “annullandosi” finisce per diventare una presenza insostituibile nella vita dell’uomo.

Il lavoro rivive oggi, dopo essere stato presentato nel 2010, anniversario della nascita dell’autore, dallo stesso Massimo Rossi in edizione ridotta; questa volta, la Compagnia Attori e Tecnici del Teatro Vittoria lo porta in scena, dal 24 gennaio al 10 febbraio prossimi, in edizione originale riveduta da Rosetta Flaiano che  riflette esattamente la storia, le situazioni, i dialoghi.

“ Melampo “ è una trasparente favola moderna, venata di autentica comicità ed ironia graffiante. Una commedia autobiografica che Flaiano iniziò a scrivere durante il suo soggiorno in America pensando di farne un film con la Warner Bros.  Una commedia americana (non commedia all’italiana) scritta da un italiano “particolare” come Flaiano.

Se Giorgio rappresenta la ragione, il dubbio, la nevrosi dell’intellettuale che non riesce più a dare un senso alla realtà, Liza tenta un nuovo linguaggio, quello della gioiosa adesione all’istinto, alla pura fisicità.

La psicologia della coppia, i rapporti con l’ambiente, la solitudine, la ricerca di nuovi equilibri: l’apologo di Flaiano non fornisce risposte ma le moltiplica in un gioco di specchi sempre dominato da un’intelligenza ironica e inquieta. Questa versione per il teatro vuole anche essere un affettuoso omaggio a Ennio Flaiano: lo facciamo con tutto il rispetto e la discrezione necessaria a non forzare troppo quella che fu la sua innata caratteriale riservatezza, la sua accesa sensibilità.